ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

IntervisteTuttoIntermediari: CIRASOLA: «NIENTE ALIBI: IL FONDO PENSIONE AGENTI VA SALVATO. SNA? UN ATTEGGIAMENTO CHE NON CAPISCO…»

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Il presidente di Anapa da un lato ha parole di elogio nei confronti del commissario straordinario Martinetto, che ha concesso ulteriore tempo alle parti per aderire al piano di riequilibrio del Fondo, dall’altro stigmatizza l’operato del Sindacato nazionale agenti. E se il Fondo dovesse fallire…

 


Vincenzo Cirasola«Ormai non ci saranno più altre proroghe e, scaduti i “tempi supplementari”, non ci saranno più “alibi”. L’arbitro Martinetto (il commissario straordinario del Fondo pensione agenti, ndr), non potrà neanche più concedere i “rigori”, perché la partita sarà finita e gli agenti di assicurazione saranno fuori gioco per sempre dalla gestione del loro Fondo pensione».Vincenzo Cirasola (nella foto), presidente di Anapa (Associazione nazionale agenti professionisti di assicurazione) è preoccupato. Anche perché, in mancanza di un accordo fra le parti sociali (Ania, Anapa e Unapass hanno detto sì al piano di riequlibrio proposto dal commissario, mentre Sna e Unipol dovranno pronunciarsi entro il prossimo 2 ottobre), la questione passerà «nelle mani della Covip, la quale potrà solo operare tagli lineari, con una falcidia delle pensioni e delle promesse pensionistiche, ma senza la possibilità di modificare il regime, con la conseguenza che l’intervento sarà solo contingente e aprirà la strada alla liquidazione, con la perdita dei nostri risparmi, dove in alcuni sono stati ingenti, da parte di chi ha sempre dato incondizionata fiducia agli amministratori del Fondo», ricorda Cirasola.


«Se l’ente dovesse arrivare all’epilogo finale, il più doloroso e tragico che mai nessuno avrebbe mai immaginato, vorrà dire che avremo ottenuto il secondo risultato certo, dopo quello del danno reputazionale: il danno economico. Ma sarà arrivato anche il momento delle responsabilità», aggiunge Cirasola,«perché il commissario straordinario è stato chiaro, indicando che le vere cause del dissesto finanziario del Fondo sono attribuibili all’inazione e alla incapacità dei precedenti consigli di amministrazione del Fondo, almeno dal 2003, nell’affrontare la crisi».


Il presidente di Anapa da un lato ha parole di elogio nei confronti del commissario Martinetto («Ho apprezzato molto la sua pazienza e la speranza di salvare il Fondo, concedendo i “tempi supplementari” a questa partita che si fa sempre più dura»), dall’altro stigmatizza l’atteggiamento assunto dallo Sna(«Non ho ancora capito se vuole veramente salvare il Fondo o vuole portarlo alla liquidazione,  che in termini pratici vuol dire  fallimento»).


A proposito del Sindacato nazionale agenti, il giudizio di Cirasola è assai critico: «Sinceramente faccio molta fatica a pensare come mai il sindacato, che si vanta, in ogni occasione di dichiararsi il più storico e il maggioritario della categoria e al quale aderiscono anche amici e colleghi, preferirebbe far “fallire” qualsiasi ipotesi di salvataggio, nonostante i quasi due anni di “apparente” trattativa. Ricordo la manifestazione a Roma di piazza Barberini dell’ottobre dell’anno scorso, quando, con fischietti e cappellini con logo Sna si pretendevano 300 milioni dall’Ania, contro i 16 milioni offerti allora, aumentati  a febbraio 2015 a 20 milioni di euro una tantum +100 pro-capite per ogni agente attivo, grazie alla mediazione del sottosegretario Cassano. Ma anche questa ipotesi di salvataggio è stata rifiutata dallo Sna, che ha preferito il commissariamento, con un danno reputazionale arrecato alla nostra categoria».


Fabio Sgroi


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