Istituzioni, docenti universitari e professionisti a confronto sul futuro dell’intermediazione assicurativa

Parola d’ordine: innovazione. Ma senza dimenticare il valore della relazione umana. Questo il messaggio principale emerso dal convegno «Il futuro degli agenti di assicurazione: il nuovo ruolo dell’intelligenza artificiale nell’intermediazione», organizzato da E.N.B.Ass in collaborazione con il Senato e l’Università Roma Tre, che ha riunito venerdì scorso, nella suggestiva cornice della Sala Capitolare del Senato, istituzioni, mondo accademico, professionisti del settore assicurativo e rappresentanti delle parti sociali per un confronto sul delicato tema del rapporto tra intelligenza artificiale e intermediazione assicurativa. Il tutto sotto la regia di Chiara Foglietta, post-doctoral research assistant presso l’Università degli Studi Roma Tre, nella veste di moderatrice.
All’importante appuntamento erano presenti numerosi ospiti e rappresentanti della categoria, tra cui i vertici di ANAPA Rete ImpresAgenzia e una delegazione delle Organizzazioni Sindacali dei Dipendenti di Agenzia, firmatarie del CCNL e parti sociali di E.N.B.Ass, oltre ai rappresentanti dei principali Gruppi Agenti assicurativi italiani e altri agenti di assicurazione. Sono intervenuti anche il Segretario Generale di IVASS Stefano De Polis e il Direttore Generale di ANIA Umberto Guidoni.
Il Questore del Senato Antonio De Poli – che ha fortemente voluto l’incontro – ha portato i saluti istituzionali di Palazzo Madama, sottolineando che «la trasformazione che stiamo vivendo non è solo tecnologica, ma culturale». In un settore al centro di un processo di trasformazione «epocale», dove cambiano i modelli di intermediazione, le modalità di relazione con il cliente, i profili professionali richiesti dal mercato, «solo una cosa non cambia, e non deve cambiare: la centralità della persona, della professionalità, della fiducia costruita nel tempo tra agente e cliente». Il senatore De Poli ha poi aggiunto: «Il settore assicurativo, che rappresenta un pilastro della nostra economia e un presidio fondamentale di tutela per famiglie e imprese, ha di fronte un bivio: o subire passivamente i cambiamenti o interpretarli in modo consapevole e guidarli. E per fare questo occorrono strumenti, competenze, regole. Occorre formazione continua, una governance attenta e un quadro normativo all’altezza delle sfide».
De Poli ha concluso: «La politica deve essere protagonista nel governare questo cambiamento, garantendo che la tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non il contrario. Il mio auspicio è di costruire insieme un sistema assicurativo sempre più moderno, efficiente e vicino alle persone».
Un concetto ribadito poi da tutti i relatori, a partire dal presidente di E.N.B.Ass Pasquale Laera, che ha evidenziato come «l’innovazione non possa e non debba sostituire quel patrimonio di relazioni e fiducia che gli agenti costruiscono giorno dopo giorno con i loro clienti». Per quanto riguarda l’Ente bilaterale che supporta le 4.454 agenzie che applicano il CCNL ANAPA, Laera ha ricordato «l’impegno continuo di E.N.B.Ass per la crescita professionale degli agenti».
Tra i temi caldi emersi durante l’incontro, quello della formazione continua è apparso come una priorità assoluta. Il professor Michele Faioli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in qualità di consulente legale di E.N.B.Ass, ha offerto una prospettiva giuslavoristica e contrattuale sull’impatto dell’AI sulle competenze professionali e sulla contrattazione collettiva di settore.
Faioli ha poi messo in guardia sui rischi di un approccio passivo all’innovazione: «Skilling e reskilling sono ormai diventati imperativi categorici per rimanere competitivi in un mercato che cambia a ritmi sempre più veloci».
D’altra parte, come hanno dimostrato le analisi delle professoresse Francesca Cabiddu e Ludovica Moi dell’Università di Cagliari, l’AI sta già rivoluzionando i modelli di business, offrendo strumenti potenti per la personalizzazione dei servizi e l’efficienza operativa. In particolare, Cabiddu ha spiegato che «ormai usiamo sistemi che automatizzano i compiti ripetitivi, analizzano i dati per prevedere i rischi e persino creano interazioni più umane con i clienti».
Ludovica Moi ha portato esempi concreti: «Con i chatbot possiamo chiedere semplici informazioni sui prodotti, ma anche creare un dialogo più coinvolgente. Tutto dipende da come formuliamo le richieste, più dirette o più articolate». Insomma, l’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento tecnico, ma sta diventando un alleato per capire meglio i clienti e offrire servizi su misura.
Ciò implica un adattamento culturale da parte delle agenzie, con nuovi profili professionali e approcci organizzativi, senza intaccare la centralità della fiducia tra agente e assicurato.
Chiara Foglietta ha aggiunto: «Gli agenti dovranno sapersi adattare, senza timori nei confronti degli strumenti tecnologici né del rischio di essere disintermediati».
Non sono mancati i necessari richiami alla compliance e alla protezione dei dati, con l’intervento dell’esperto Enrico Capirone, che ha ricordato come «l’innovazione debba sempre muoversi nel solco del GDPR, del rispetto della privacy e sulle best practice da adottare, affinché l’innovazione digitale si sviluppi nel rispetto della riservatezza dei clienti e della sicurezza dei dati trattati dagli intermediari».
È emerso chiaramente che l’AI non è più una prospettiva futuribile, ma una realtà che sta già ridisegnando il lavoro quotidiano degli agenti. Gli strumenti di analisi predittiva, i chatbot per l’assistenza e i sistemi di pricing dinamico stanno entrando a far parte della quotidianità. Tuttavia, come ha sottolineato Stefano Panzieri dell’Università Roma Tre, «queste tecnologie vanno viste come alleate, non come sostituti: tocca all’agente saperle integrare nel proprio bagaglio professionale, mantenendo quel valore aggiunto umano che fa la differenza nella consulenza assicurativa».
La vera sfida, dunque, non è tecnologica ma culturale: accettare il cambiamento senza perdere l’identità professionale.
Il dibattito ha anche aperto una riflessione sul modello organizzativo delle agenzie. I commercialisti Maurizio Centra e Vincenzo Mazzocco hanno evidenziato come l’automazione dei processi amministrativi e l’analisi dei dati in tempo reale stiano creando condizioni per agenzie più snelle e focalizzate sulla vera value proposition: la consulenza specialistica.
«Dovremo ripensare gli spazi fisici, i flussi di lavoro e soprattutto le competenze del team», ha osservato Mazzocco.
In questo contesto, l’agente assicurativo è destinato a diventare un consulente a tutto tondo, in grado di unire competenze finanziarie e assicurative. La sua capacità di comprendere i bisogni articolati dei clienti e di trasformarli in soluzioni su misura sarà determinante, avvalendosi delle tecnologie digitali come supporto, ma senza esserne sostituito.
Gli interventi del condirettore generale di ANIA Umberto Guidoni e del segretario generale di IVASS Stefano De Polis hanno arricchito il dibattito, chiarendo le prospettive rispettive delle compagnie e dell’autorità di vigilanza, e rimarcando la necessità di collaborazione stretta tra imprese, intermediari e regolatore per governare con equilibrio l’introduzione dell’AI nel settore.
Il convegno si è chiuso con un messaggio chiaro e ispirante: «Il futuro del settore assicurativo apparterrà a chi saprà coniugare innovazione e valori, efficienza e relazione umana». Le parole del presidente di E.N.B.Ass Pasquale Laera hanno sintetizzato lo spirito dell’incontro, sottolineando come la qualità dei relatori e la profondità dei temi trattati abbiano dimostrato la possibilità concreta di costruire un’alleanza virtuosa tra conoscenza, lavoro e innovazione.
In un momento di grandi trasformazioni, è emersa una visione condivisa: l’intelligenza artificiale potrà cambiare il modo di operare degli agenti, ma non sostituirà mai la relazione umana e la fiducia che lega cliente e professionista.
In questo scenario, E.N.B.Ass si conferma un attore strategico, grazie alla sua natura paritetica e al ruolo di piattaforma di dialogo tra le parti sociali del settore.
Il presidente nazionale di ANAPA, Vincenzo Cirasola, presente tra gli ospiti, ha espresso particolare apprezzamento per l’iniziativa: «È stato un piacere poter partecipare a un evento così significativo. Sono orgoglioso del ruolo essenziale che ANAPA riveste come parte sociale di ENBASS e sono convinto che il progetto sull’intelligenza artificiale nell’intermediazione assicurativa aiuterà concretamente gli agenti a migliorare ulteriormente la qualità e l’efficienza della propria attività lavorativa».
a cura di Vincenzo Giudice
Foto in copertina: una fase del convegno E.N.B.A.ss