Anapa pronta a sostenere tutte le azioni pubbliche dopo la prima “vittoria” giudiziaria. Dopo il question time in diretta RAI e l’interrogazione parlamentare promossa dall’onorevole di Azione che si è fatto portavoce dell’istanza presentata da Anapa Rete ImpresAgenzia, vediamo quali evoluzioni ci sono state riguardo al tema della Decontribuzione al Sud e Under 36

 

Sul tema della Decontribuzione Sud e degli Under 36 non cade l’attenzione, seppure all’interrogazione parlamentare alla Ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, del 19 novembre scorso portata avanti dall’Onorevole Antonio D’Alessio su sollecitazione di Anapa Rete ImpresAgenzia, è seguita una fase di stallo.

Abbiamo raggiunto l’onorevole d’Alessio, che in questa intervista in esclusiva, racconta tutto l’iter dell’istanza e spiega quali tempi attendersi e anche come comportarsi in tale fase interlocutoria. Anapa, dal suo fronte, si dice pronta a sostenere anche delle manifestazioni pubbliche che rimettano al centro i diritti degli agenti, soprattutto alla luce delle ultime novità, tra cui la notizia che il giudice del lavoro del Tribunale di Teramo ha sospeso l’esecutività dell’addebito contributivo INPS imposto a un agente iscritto all’associazione guidata da Vincenzo Cirasola. L’associazione prosegue intanto il suo pressing verso il governo.

ANAPA si è fatta portatrice del tema della decontribuzione alla sua attenzione e lei si è fatto portatore dell’istanza con un’interrogazione parlamentare. A che punto siamo onorevole d’Alessio?

Sì, abbiamo svolto un’interrogazione parlamentare a cui ha fatto seguito un question time alla Camera, svoltosi in diretta. L’interrogazione parlamentare è uno strumento attraverso il quale si chiede per iscritto al Ministero il conto e la ragione di una determinata situazione. Poiché a quel tipo di interrogazione il governo può rispondere dopo poco oppure dopo molto tempo, ma può anche decidere di non rispondere, assumendosi le responsabilità politiche di una mancata risposta, abbiamo deciso di procedere anche con il question time, visto che se ne era aperto lo spazio. In quell’occasione ho chiesto alla Ministra come è possibile che a fronte di una legittima utilizzazione della decontribuzione Sud, strumento rilasciato per consentire agli assicuratori, nella fase post inizio della guerra in Ucraina, di avere un supporto da un punto di vista delle risorse economiche; gli agenti assicurativi siano stati identificati come se fossero delle vere e proprie istituzioni assicurative e bancarie, al punto che l’INPS ha cominciato a inviare loro delle comunicazioni con cui intendeva recuperare quelli che erano i fondi della decontribuzione.

E il Ministro cosa vi ha risposto?

Il Ministro ci ha detto in diretta che effettivamente c’era stata un’anomalia; che avrebbe provveduto a chiarire la situazione e anche, tutto sommato, a fermare il recupero dell’INPS. Davanti a queste rassicurazioni noi ci siamo dichiarati soddisfatti, anche se abbiamo osservato che sarebbe stato preferibile che non si arrivasse a tale situazione e che la questione avrebbe dovuto essere già chiarita a livello di Commissione Europea. Tuttavia, nonostante la risposta del Ministro Calderone ci rassicurasse abbiamo continuato a seguire con grande attenzione l’evolversi della situazione, che non ha ancora una strada definitiva. Ci sono stati vari passaggi europei, la Commissione Europea ha chiesto una certificazione dell’IVASS, l’Istituto di Vigilanza, che ha presentato il quadro distinguendo sostanzialmente quelli che sono gli intermediari, nel senso degli agenti rispetto agli istituti di assicurazione, chiarendo che la posizione degli agenti dovesse essere quella di soggetti che potevano utilizzare la decontribuzione.

E poi cosa è successo?

INPS, che a mio avviso è la meno colpevole della cosa, ha fatto partire degli avvisi di recupero dei fondi da parte di chi non li poteva utilizzare. Avvisi che sono stati poi impugnati da una serie di agenti che hanno già avviato un contenzioso. Ora davanti a questo quadro noi stiamo facendo pressing, e il Ministero ci ha detto che sistemerà le cose al più presto. Ovviamente, finché non vediamo un provvedimento a fronte di un impegno preso pubblicamente in diretta RAI da parte del Ministro, noi non ci fermeremo e continueremo con le nostre azioni fino a che non avremo la risoluzione definitiva del problema.

In questa situazione come possono comportarsi gli assicuratori? Cosa possono fare gli agenti di assicurazione in questa fase interlocutoria?

Io sono convinto che il Ministro non può che risolvere la situazione. Da un punto di vista logico e anche giuridico è palese la disfunzione e non vedo come non si possano mettere a posto le cose, non vedo come possa non interloquire, non interagire a livello di Commissione Europea. La settimana scorsa ci è stato detto che eravamo in dirittura di arrivo. Cosa si può fare, lei mi chiede? Oggi c’è solo da stare attenti, vigili e seguire con attenzione l’evolversi della situazione. Tra l’altro c’è un altro tema, se l’Inps non si ferma e continua a fare attività di recupero costringe gli intermediari a difendersi legalmente con degli esborsi che poi alla fine con ogni probabilità si riverbereranno a carico dello Stato. Perché è evidente che, poiché c’è un errore, i giudici non potranno che condannare l’Inps e si finirà per fare un ulteriore danno alle casse dello Stato.

Quali tempistiche aspettarsi?

Se me lo avessi chiesto 15 giorni fa, le avrei detto che in 15 giorni il problema sarebbe stato risolto senz’altro. Ma i tempi si sono fatti più lunghi rispetto a quello che già immaginavamo. Posso supporre che nel giro di molto poco si andrà a risolvere la situazione, altrimenti faremo qualche manifestazione pubblica per riportare l’attenzione sul tema, oppure torneremo in aula a chiedere al Ministro come è possibile che dopo qualche mese non è ancora stata risolta la situazione.

Ma secondo lei quali sono stati gli ostacoli per una tempistica così lunga?

All’inizio ci sono stati degli ostacoli di natura burocratica, però non oso immaginare, che quei fondi siano stati utilizzati per altro. Non voglio pensarlo, quindi immagino sia un problema di natura prettamente amministrativa. Ma naturalmente la cosa non si ferma qui, dobbiamo andare a fondo. Ci auguriamo che anche qualche altro parlamentare si unisca a noi di Azione. Io che ho fatto il question time con il collega Sottanelli e il nostro capogruppo Richetti, ci auguriamo che anche altri deputati e parlamentari di partiti diversi, anche di maggioranza, soprattutto quelli del Sud, che è l’area territoriale interessata maggiormente, si aggiungano al pressing, in modo da evitare il protrarsi di un contenzioso che può creare delle disfunzioni maggiori, con delle spese legali che oggi sono a carico degli assicuratori, ma domani potrebbero essere, alla luce delle decisioni dei giudici, a carico dello Stato.

a cura della redazione

Foto in copertina: Onorevole Antonio D’Alessio