L’Associazione chiede che si ponga fine a una vicenda che rischia di mettere in ginocchio centinaia di professionisti e di piccole agenzie di assicurazione.
Anapa Rete ImpresAgenzia torna a far sentire la propria voce contro la “pretestuosa e ingiusta” richiesta di recupero contributivo avviata dall’Inps nei confronti degli agenti di assicurazione, in particolare nelle regioni del Sud Italia. Dopo le dichiarazioni rilasciate in Parlamento dal ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, l’Associazione sollecita un intervento immediato da parte del Governo affinché si ponga fine a una vicenda che rischia di mettere in ginocchio centinaia di professionisti e di piccole agenzie di assicurazione.
"Abbiamo ricevuto rassicurazioni in Parlamento, ma nei fatti gli agenti continuano a ricevere avvisi di pagamento con sanzioni e interessi. Non possiamo accettare che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, l’Inps prosegua in questa azione che riteniamo ingiustificata e discriminatoria. Ora ci aspettiamo che il Governo dia un segnale concreto e immediato per fermare questa ingiustizia”, ha dichiarato Vincenzo Cirasola, presidente nazionale di Anapa.
A rafforzare la posizione dell’Associazione è anche la recente risposta della Commissione Europea, che ha chiarito come il settore finanziario - e in particolare le agenzie assicurative - non siano escluse dagli aiuti di Stato, a conferma di quanto Anapa ha sempre sostenuto: gli agenti assicurativi non possono essere equiparati alle grandi imprese assicurative e alle banche ai fini dell’esclusione dalle misure di decontribuzione.
In parallelo all’azione politica, Anapa sta coordinando una serie di ricorsi giudiziari per tutelare gli agenti colpiti da questi provvedimenti. In ogni caso chiede con urgenza:
“L’esclusione degli agenti assicurativi dalla ‘Decontribuzione Sud’ e dagli incentivi per i giovani under 36 è stata, quindi una scelta arbitraria delle autorità italiane, non imposta dalle normative Ue. Non possiamo permettere che migliaia di agenti di assicurazione siano penalizzati da una lettura errata delle normative. Il Governo deve intervenire immediatamente per tutelare i diritti di questi lavoratori e garantire equità nelle politiche di sostegno alle imprese", ha concluso Cirasola.