Il governo deve intervenire per fermare la richiesta di recupero contributivo avviata dall’Inps nei confronti degli agenti di assicurazione, in particolare nelle regioni del Sud Italia. A dirlo è Anapa Rete ImpresAgenzia. In una nota, l’Associazione chiede alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di “porre fine a questa vicenda, che rischia di mettere in ginocchio centinaia di professionisti e di piccole agenzie di assicurazione”.
“Abbiamo ricevuto rassicurazioni in Parlamento, ma nei fatti gli agenti continuano a ricevere avvisi di pagamento con sanzioni e interessi. Non possiamo accettare che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, l’INPS prosegua in questa azione che riteniamo ingiustificata e discriminatoria”, ha dichiarato Vincenzo Cirasola, presidente nazionale di Anapa. “Ora ci aspettiamo che il governo dia un segnale concreto e immediato per fermare questa ingiustizia”.
L’Associazione fa poi riferimento alla recente risposta della Commissione Europea, che ha chiarito come il settore finanziario, e in particolare le agenzie assicurative, non siano escluse dagli aiuti di Stato. Ciò, afferma Anapa, “conferma quanto abbiamo da sempre sostenuto: gli agenti assicurativi non possono essere equiparati alle grandi imprese assicurative e alle banche ai fini dell’esclusione dalle misure di decontribuzione”.
In parallelo all’azione politica, Anapa sta coordinando una serie di ricorsi giudiziari attraverso il proprio consulente legale per tutelare gli agenti colpiti da questi provvedimenti. Tuttavia, l’associazione ribadisce che la soluzione più efficace e rapida deve arrivare direttamente dal governo.
Nella nota, Anapa esplica quelle che sono le sue richieste: la sospensione immediata delle richieste di recupero INPS, in attesa di una revisione normativa; un confronto tra Ministero del Lavoro e Ministero dell’Economia per porre fine a questa discriminazione; un chiarimento ufficiale che eviti l’insorgere di ulteriori contenziosi.
“L’esclusione degli agenti assicurativi dalla “Decontribuzione Sud” e dagli incentivi per i giovani under 36 è stata, quindi una scelta arbitraria delle autorità italiane, non imposta dalle normative UE. Non possiamo permettere che migliaia di agenti di assicurazione siano penalizzati da una lettura errata delle normative. Il Governo deve intervenire immediatamente per tutelare i diritti di questi lavoratori e garantire equità nelle politiche di sostegno alle imprese”, ha concluso Cirasola.