Si è svolta ieri a Milano la convention annuale di Anapa, a cui hanno partecipato intermediari, compagnie e autorità di vigilanza. L’appuntamento è stato dedicato quest’anno al tema delle nuove tecnologie, AI in primis, e alla necessità (spinta anche dai nuovi obblighi di legge) di ridurre la sottoassicurazione italiana. Sullo sfondo, la richiesta di ritornare, con chi ci sta, al tavolo con Ania per il rinnovo dell’Ana.
Come abbiamo ormai imparato, la pandemia ha rappresentato per il mercato assicurativo uno spartiacque. Nel mondo post-Covid è apparso sempre più evidente quanto gli intermediari fisici siano centrali per le strategie delle compagnie. Ma la categoria non può adagiarsi: il mondo continua a cambiare, segnato rischi più complessi da gestire (vedi cat nat) e tecnologie più pervasive (AI in primis).
Se vogliono conservare la propria forza, le reti fisiche devono evolvere imparando ad adattarsi al nuovo contesto per giocare un ruolo fondamentale nel provare a invertire la dinamica di sottoassicurazione del nostro paese, dove gran parte dei rischi che gravano su famiglie e Pmi risultano non protetti. Con queste riflessioni sullo sfondo ha preso il via la convention nazionale di Anapa Rete Impresagenzia, intitolata Proteggere il Paese. Il valore degli agenti, tra AI e nuove regolamentazioni.