ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Dicono di noiDecontribuzione, Anapa a fianco delle agenzie contro l'Inps

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L’Istituto sta inviando avvisi di pagamento a molti intermediari assicurativi del Mezzogiorno. Cirasola: “equipararci alle banche alle banche è del tutto immotivato e discriminatorio”.

 
18 novembre 2024

Gli agenti professionisti di assicurazione sono sul piede di guerra contro l’Inps per gli avvisi di pagamento con sanzioni che l’Istituto sta inviando a molti intermediari assicurativi del Mezzogiorno a causa di mancati versamenti contributivi nel periodo 2021-2024. Ciò sta mettendo in ginocchio molte piccole agenzie caratterizzate da una cronica fragilità finanziaria (è una “partita” stimata complessivamente in oltre 50 milioni di euro). Oggetto del contendere è l’ammissibilità degli agenti a fruire dei provvedimenti di decontribuzione (fino al 30% delle aliquote ordinarie) disposti dalla legge di bilancio 2021 a favore di alcune categorie disagiate delle regioni meridionali e per i giovani under 36 anni, in tutta Italia. Sulla materia era intervenuto un pronunciamento della Commissione Europea, la quale aveva escluso dai benefici le imprese appartenenti al settore finanziario. In questo novero erano compresi anche gli agenti? Anapa, l’Associazione nazionale agenti professionisti di assicurazione aderente a Confcommercio, l’ha sempre negato per due  motivi: uno di sostanza e un altro formale. Nella sostanza, aveva fin da subito sottolineato in una lettera al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) che “equiparare le agenzie di assicurazione alle compagnie di assicurazione e alle banche appare del tutto immotivato e discriminatorio”. Sul piano formale, Anapa aveva richiamato quanto disposto con il Decreto Liquidità nella prima fase emergenziale della pandemia, quando gli agenti, dapprima esclusi dalle agevolazioni disposte dal governo, erano stati successivamente compresi tra i beneficiari.

Le rassicurazioni ricevute lo scorso anno dal Mimit sul tener conto delle ragioni degli agenti, seppure mai state seguite da un riscontro positivo formale, avevano creato speranze in quegli agenti che, nel frattempo, avevano utilizzato i benefici dell’agevolazione contributiva. E ora? Anapa, per contenere il più possibile i disagi della categoria, è scesa in campo agendo su due strade parallele. Sia per le vie giudiziarie, mettendo a disposizione dei propri iscritti l’assistenza legale per presentare ricorso in sede amministrativa e dinanzi al giudice del lavoro, consigliando loro di concentrarli per il tramite di un noto giuslavorista al quale è stato anche conferito mandato di presentare domanda di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea sulle decisioni della Commissione Europea per un’interpretazione delle normative sugli aiuti di Stato considerata discriminatoria.

L’iniziativa di Anapa si sta sviluppando anche per vie politiche, in primis rivolgendosi al Ministero del Lavoro affinché solleciti la Commissione Europea per ottenere una risposta che sblocchi la questione e, in subordine, tentando la difficile strada di un emendamento chiarificatore. In quest’ambito Vincenzo Cirasola, accompagnato dal direttore centrale competente di Confcommercio Guido Lazzarelli, è stato ricevuto il 20 novembre scorso a Montecitorio dal sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon, e dal presidente della Commissione Finanza della Camera Marco Osnato, ai quali ha spiegato le motivazioni dell’iniziativa di Anapa, evidenziando l’incongruenza dell’interpretazione dell’Inps, che  da un lato pretende che gli agenti di assicurazione versino i contributi previdenziali come “commercianti” e, dall’altro, equipara le agenzie di assicurazione alle grandi banche e compagnie assicurative.

“Sono lieto – ha sottolineato Cirasola al termine degli incontri - che ci abbiano ricevuti ascoltando le nostre istanze, impegnandosi a intervenire a nostro favore. Ma senza volere creare attese illusorie, il presidente Osnato ha espresso serie difficoltà sul fatto che la via dell'emendamento possa risolvere la questione, mentre il sottosegretario Durigon, senza garanzie di un risultato positivo, si è impegnato a sollecitare l’ufficio legislativo per ottenere da Bruxelles un’interpretazione più consona delle norme europee.”

"Auspico che il Governo - conclude Cirasola - recepisca le nostre richieste per sanare, ancora prima che lo faccia la magistratura, questa grave ingiustizia che sta mettendo a repentaglio la sussistenza di molte piccole agenzie assicurative nel Mezzogiorno”.