Segnalazioni e lamentele relative alla modalità di svolgimento del recente (23 ottobre scorso) test di accesso all’attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa organizzato dall’Ivass. Sono pervenute, «numerose», ad Anapa Rete ImpresAgenzia che, attraverso il suo presidente Vincenzo Cirasola, ha inviato una lettera direttamente all’autorità di vigilanza.
«Anche quest’anno», si legge nella lettera dell’associazione degli agenti, «si sono verificati tempi lunghissimi per l’identificazione anagrafica dei circa 3.000 partecipanti, causando lunghe attese ai cancelli di ingresso e l’impossibilità, protratta anche per più di quattro ore, di alzarsi dalla postazione assegnata, anche solo per recarsi alla toilette o per bere dell’acqua, pena l’esclusione dalla prova d’esame».
Anapa, inoltre, ha fatto notare come «tali ritardi nelle operazioni abbiano imposto ai partecipanti pernottamenti fuori sede non previsti, annullamenti di biglietti di treni o aerei e molti altri disagi. Riteniamo tali aspetti anacronistici e desueti, frustranti per i partecipanti già tesi e preoccupati dal contesto ed in grado di inficiare la serenità dei candidati e, da ultimo, la loro stessa prova. Vista l’alta affluenza di partecipanti, che si attesta in modo consolidato a circa 3.000 e la loro presenza su tutto il territorio nazionale, riteniamo utile suggerire di prevedere più sedi di esame, utilizzando le sedi universitarie, come già predisposto per altri esami di Stato o test di ammissione, riducendo così il numero dei partecipanti nella singola sede, o, in alternativa incrementando il personale addetto alle operazioni di controllo e di svolgimento del test».
Quest’anno, infatti, si legge nella missiva, «ha particolarmente colpito che la prova d’esame abbia avuto inizio alle 13,40, ben oltre 5 ore successive alla convocazione fissata alle ore 8,30».
Anapa si è detta «certa» che in futuro l’Ivass adotterà «gli accorgimenti più idonei per rendere l’esame più agibile e moderno, permettendo ai partecipanti di concentrarsi esclusivamente sulle difficoltà dello stesso, senza doversi preoccupare di aspetti collaterali, che debbono restare evitabili e marginali».
Fabio Sgroi
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