La disposizione inizialmente inserita nella prima stesura della legge di bilancio, che prevedeva di far ricadere le figure degli agenti assicurativi, dei broker e dei subagenti nell’alveo dell’Enasarco, sarà rimossa.
La scelta era già stata criticata dal presidente nazionale del Sindacato nazionale agenti di assicurazione, Claudio Demozzi, che ricordava come la Corte di Cassazione si fosse già espressa sull’esenzione degli agenti di assicurazione dagli obblighi Enasarco.
A celebrare la marcia indietro è l’associazione degli agenti di assicurazione professionisti italiani, Anapa ImpresAgenzia, che ha espresso il proprio plauso per la decisione del Governo.
La scelta è stata annunciata dal senatore di Fratelli d’Italia Gaetano Nastri, che ha dichiarato come la norma non rientrerà più in legge di bilancio. “Avevamo espresso la nostra incredulità per quello che abbiamo considerato fin da subito un mero errore tecnico”, ha sottolineato il presidente di Anapa Vincenzo Cirasola. “L’assoggettamento alla normativa in materia di contribuzione previdenziale integrativa prevista per gli agenti ed i rappresentanti di commercio, oltre a rappresentare un forte onere aggiuntivo, non avrebbe trovato alcuna giustificazione per la nostra categoria che nulla a che vedere con gli agenti di commercio. I titolari delle nostre agenzie, in particolare, hanno già da anni un loro Fondo di
Previdenza complementare e a una Cassa di Previdenza frutto della libera contrattazione collettiva con l’ANIA e non imposto dall’alto, che si aggiunge all’iscrizione all’INPS e ad altre forme tutela previdenziale”.