L’associazione di categoria degli agenti presieduta da Vincenzo Cirasola commenta positivamente le parole del presidente dell’istituto di vigilanza, Luigi Federico Signorini, pronunciate nel corso della relazione sull’attività dell’authority nel 2020. La sentenza del Tar del Lazio sul Provvedimento 97/2020? Per Anapa è «incoerente». Ecco perché.
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La parte della relazione di Luigi Federico Signorini (presidente dell’Ivass) in cui si fa riferimento alla sentenza del Tar del Lazio che ha annullato alcune disposizioni del Provvedimento Ivass 97/2020? «Un passaggio fondamentale», ha commentato Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa Rete ImpresAgenzia, «che conferma che le reiterate proteste e istanze presentate dall’associazione sono fondate e che le nuove norme previste dal Provvedimento 97 e Regolamento 45, invece di semplificare, hanno complicato l’attività non solo all’intermediario, ma dello stesso consumatore, che continuerà a fidarsi del proprio agente, senza leggere le corpose documentazioni imposte dalle norme».
Proprio in merito alla recente sentenza espressa dal Tar del Lazio sul ricorso presentato dal Sindacato nazionale agenti, la dirigenza di Anapa si è confrontata ieri nel corso del web meeting al quale hanno partecipato la giunta esecutiva e il consiglio direttivo, organizzato per approvare i bilanci dell’associazione.
Nel corso della riunione, il consiglio direttivo, «pur apprezzando il risultato positivo sul piano politico, ha evidenziato alcune incoerenze su questa sentenza, come la tempistica, arrivata a tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, oppure sulla caduta dell’obbligo di comunicazione di collaborazioni orizzontali alla compagnia, alla quale però resta l’onere e il dovere di controllare il proprio agente in relazione agli obblighi distributivi degli altri colleghi con cui lui decidesse di collaborare».
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Cirasola è stato chiaro: «Cogliamo con soddisfazione l’apertura mostrata da Ivass, ma riteniamo che ci siano ancora alcune statuizioni lasciate inalterate anche dalla sentenza del Tar eccessivamente onerose e inappropriate. Su di esse siamo pronti a combattere la nostra battaglia».
Fabio Sgroi
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