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Dicono di noiDistribuzione Assicurativa: gli agenti diventeranno i “panda” da salvare?

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22 novembre 2020 – Uno studio di Accenture, presentato all’ultimo Festival delle assicurazioni di MF e rilanciato lunedì in un articolo di Repubblica, si interroga sul futuro della distribuzione assicurativa. “Il declino degli agenti d’assicurazione è un dato di fatto”, scrive il giornale. Erano 38.363 nel 2010, sono scesi a 27.441 nel 2019, con un calo record di oltre il 28 per cento in soli nove anni. E se si guarda un passato ancora più lontano, il crollo del loro numero è vertiginoso. “Se si va avanti di questo passo, diverranno ben presto i panda della finanza”. Dopo che le banche hanno acquisito una quota del mercato delle polizze vita del 60% ora gli intermediari creditizi sono all’attacco anche nei rami danni e non sono soltanto loro ad insidiare il predominio degli agenti nella distribuzione. Secondo la ricerca di Accenture, in futuro cresceranno i nuovi player che sono già in campo: il 35 per cento degli italiani (il 45% a livello mondiale) è disponibile a rivolgersi direttamente ai concessionari di automobili. Il 24 per cento acquisterà polizze dai provider di luce e gas (29 a livello mondiale). Un altro 24 (27 nel mondo) è interessato ad ottenere un contratto assicurativo da provider di servizi online, tra i quali Google, Amazon, Facebook e altri, che ora sono soltanto all’inizio di questo cammino. Il risultato di queste spinte è che la quota di mercato degli agenti nei rami danni è passata dall’83 per cento nel periodo 2011-2015 al 76,3 del periodo 2015-2019. E nel 2019 è ulteriormente scesa al 74,1 per cento.

E poi c’è sempre il fronte del web. In Italia è ancora poco sviluppato rispetto ad altri Paesi (con una quota del 6 per cento secondo l’autorità di vigilanza Ivass) ma sta conoscendo un rapido sviluppo. “Adesso – scrive Repubblica – anche le nuove modalità tecnologiche dell’instant insurance, tramite le app e le società di Insurtech consentono di proporre a chi è in viaggio, o in aeroporto o in palestra, tanto per fare qualche esempio, di ricevere proposte assicurative contro gli infortuni o le penalità di annullamento, da accettare con un semplice clic. Qui gli agenti contano quasi zero, il pallino lo hanno soprattutto le compagnie anche tramite le startup tecnologiche di insurtech che molte di loro hanno acquisito”.

Il tema del rapporto tra nuove tecnologie e distribuzione assicurativa è però controverso, a differenza di quanto sostiene l’articolo di “Repubblica”. Molte ricerche nell’ultimo periodo – ultima in ordine di tempo quella di SOStariffe.it che ha preso spunto spunto da uno studio di Cetif-Università Cattolica condotta in collaborazione con Anapa – hanno sottolineato che i mesi della pandemia e del lockdown hanno accelerato un forte progresso nell’evoluzioni tecnologiche delle agenzie assicurative italiane, supportate dalle rispettive compagnie d’appartenenza. Anche i tradizionali canali di distribuzione del mercato delle polizze si stanno avvantaggiando delle novità introdotte dell’insurtech in tutte le fasi del processo produttivo, dall’acquisizione dei contratti per via telematica, alla gestione dei sinistri, alle iniziative di marketing per mantenere ed accrescere la clientela. Tutto questo sta rendendo le agenzie più resilienti allontanando il pericolo di diventare “panda in estinzione” adombrato da Repubblica-Accenture.

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