Care colleghe e cari colleghi,
L’opinione di oggi non può non tener conto del contesto nel quale stiamo vivendo, così condizionato dal ripresentarsi del covid-19, ma non può neanche trascurare il profondo significato di questo momento così carico di destino per gli intermediari.
Quasi propizio o positivo nella tragedia, se non fosse che al termine “positivo”, con riferimento agli esiti dei test sierologici e dei tamponi per accertare la sussistenza della malattia, nel corso del 2020 abbiamo finito per attribuire un contenuto non proprio “positivo”.
Infatti, tra le mille insidie di questa crisi così lunga da essere considerata un cambiamento probabilmente epocale delle nostre abitudini, ci sono altrettante celate opportunità.
Con 17 anni di ritardo, ad esempio, è stato riaperto il tavolo sul rinnovo dell’Accordo nazionale Agenti ed è l’occasione per gli agenti di assicurazione di cavalcare la tigre, di scrivere il presente pensando al futuro.
Certo, a volte nel rileggere alcune norme contenute in questo Accordo e, spesso nell’approccio ai temi di alcuni partecipanti al tavolo, viviamo lo stesso entusiasmo degli archeologi nello scoprire civiltà del passato e, vorremmo si cogliesse invece, la necessità di un adeguamento a tutto ciò che in questi 17 anni si è succeduto, dalle leggi Bersani, al risarcimento diretto, alla normativa sulle collaborazioni e alle due direttive, una sull’intermediazione e l’altra sulla distribuzione.
Rafforzando così, e non indebolendo, gli agenti di assicurazione “essenziali” per decreto, ma, soprattutto per i bilanci delle imprese che rappresentano nel territorio.
Mai come ora il futuro si immagina oltre il presente e con una visione globale e globalmente innovativa, che ricerchi strade nuove guardando avanti, assumendosi qualche rischio e con un pizzico di sana follia.
Allo stesso modo andrà affrontato con dinamismo e concretezza, il rapporto con le organizzazioni sindacali di rappresentanza dei dipendenti delle nostre agenzie.
Organizzazioni di riferimento del mercato e del settore come il nostro CCNL, cercando ed individuando i timori di spostarsi dalle dinamiche e dai percorsi conosciuti e ricercando soluzioni diverse dal passato, ma più utili e concrete per il mondo che stiamo vivendo.
Nella ricerca innovativa, dovremo evitare però, di fare l’errore di Wool Foods market, che oggi, Black Friday, sta risarcendo un migliaio di famiglie per i tacchini mal arrostiti o semplicemente cattivi, distribuiti e cucinati sulle tavole degli americani ieri, giorno del Ringraziamento, ma non “rispondenti al gusto” anche perché, semplicemente, cucinati male!
Un’iniziativa di marketing azzardata, una sorta di “estensione di garanzia” sul prodotto, poco assicurativa ma molto simpatica, che abbiamo riportato come notizia e che ci ha strappato un sorriso rigenerante, la migliore medicina, per attivare le endorfine che ci riconcilino con una serenità ritrovata e intravedere un po’ di azzurro nel cielo sopra di noi.
La nostra umanità si è infatti scoperta fragile, la nostra società si è sentita debole e di colpo priva di certezze.
Se ognuno di noi non scappasse da sé, però, e sfruttasse l’isolamento imposto dal distanziamento fisico per riflettere e per indagare sulle proprie volontà in termini di partecipazione attiva, di solidarietà, di condivisione, di confronto e di resilienza, coglierebbe l’importanza di vivere un ruolo associativo e l’associazione stessa con consapevolezza, perché vivere a propria insaputa consegnando ad altri il proprio futuro è la cosa peggiore che possa accadere nella propria esistenza.
Vi auguro perciò una buona lettura e una buona riflessione.
Paolo Iurasek
Vice-presidente di ANAPA Rete ImpresAgenzia