In merito agli esiti dell’ultima Assemblea dei delegati del Fondo Pensione Agenti, l’associazione di categoria si è detta soddisfatta per l’annunciato aumento delle prestazioni pensionistiche, “a condizione che questa valga solo per i “falcidiati” escludendo i “fortunati” neo iscritti, post riforma statutaria”. Ma lamenta alo steso tempo scarsa rappresentatività negli organismi direttivi e teme per la tenuta dei risultati nel prossimo futuro: «Siamo sicuri che le performances di quest’anno potranno ripetersi? E ancora, dove sono le risposte alle domande che abbiamo posto da tempo?»
Niente da fare per la lista «Insieme per il cambiamento, formazione presentata da ANAPA Rete ImpresAgenzia, che rappresenta circa il 30% degli agenti iscritti al Fondo Pensione Agenti (Fonage) e che aveva chiesto l’elezione di un rappresentante all’interno nel nuovo CdA e del Collegio Sindacale, nominati lo scorso 17 aprile. L’istanza dell’associazione di categoria è stata infatti respinta, una circostanza ritenuta “grave”dai vertici dell’associazione, che invocano “il valore del pluralismo” e non rinunciano allo stesso tempo a dire la loro sulla situazione del Fondo.
ANAPA ha infatti manifestato soddisfazione per la comunicazione, da parte del presidente del Fondo (Francesco Libutti), di aver presentato alla COVIP una formale richiesta di aumento delle prestazioni pensionistiche nella misura del 6-7% a fronte di un avanzo di 29 milioni di euro, ma anche osservato come “restino parecchie perplessità”. Prima fra tutte, il fatto che di tale incremento – osservano dall’associazione) “dovrebbero beneficiarne soltanto i pensionati «falcidiati» negli anni scorsi e non certo gli oltre 100 «fortunati», che si sono iscritti a Fonage lo scorso anno, dopo la riforma statutaria, senza aver saldato gli arretrati”.
ANAPA entra poi nel merito dell’analisi del bilancio esprimendo più di un dubbio. I numeri sono certamente positivi, ma “vi sono o no le condizioni affinché queste performances possano essere ripetute anche in futuro?”. Dall’associazione si fa notare“che il bilancio riporta i valori dei titoli al prezzo di acquisto storico e non a quello del valore attuale. Non solo l’utile è stato realizzato con movimentazione dei BTP, dato il salire e lo scendere dello spread. E infatti, non a caso, il portafoglio titoli di Stato è aumentato. Ma allora cosa succederebbe se lo spread si stabilizzasse? Sarebbe possibile replicare il risultato di questo bilancio? E se per ovviare a questa situazione, per ipotesi, si scegliesse di investire in titoli alternativi a maggiore rendimento, occorrerebbe certamente prestare molta attenzione, perché si rischierebbe di finire in acque pericolose e non esplorate”.
L’associazione chiede anche più chiarezza riguardo al patrimonio immobiliare, facendo notare “che il recupero sostanzioso dei canoni d’affitto rappresenta «un’una tantum» e che i costi di gestione dovrebbero essere sicuramente meno elevati di quelli prospettati”. ANAPA, infine, ricorda di essere ancora in attesa delle risposte alle domande “riguardo al dossier del commissario, ai 25 milioni risparmiati dall’ANIAgrazie allo SNA e alla trasparenza sull’effimera prestazione definitiva”.
“Nonostante qualche buona notizia” – di cui l’associazione rivendica il merito, “frutto anche del pressing effettuato per indirizzare le scelte del Fondo” – per ANAPA sul futuro di Fonage resta quindi “ancora più di un’incognita. E la strada da percorrere è ancora lunga e non priva di insidie”.
Intermedia Channel
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