ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione
Opinione della settimanaL'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Roberto Arena: La certezza dell'unica verità
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L'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Roberto Arena
La certezza dell'unica verità
Care colleghe e colleghi,
ogni settimana la rassegna stampa di ANAPA è letta sia da ansiosi colleghi intenti a voler cogliere qualche novità, sia da colleghi che non perdono occasione per commentare in modo quasi sempre strumentale ogni articolo, forse invidiosi ed increduli che nonostante tutte le loro speranze, ANAPA continui a rappresentare la categoria degli agenti professionisti.
Se si cerca di parlare del Fondo Pensione Agenti, c’è chi si preoccupa di far sapere che il fondo va benissimo, ottiene risultati finanziari molto superiori alla media di tutti gli altri fondi, gode di ottima salute, potendo finalmente indicare una inversione di tendenza anche nelle iscrizioni e minimizzando i trasferimenti. Eppure i conti non tornano. Nessuno riferisce cosa sarebbe accaduto se avessimo accettato i 25 milioni che l’ANIA avrebbe versato su mediazione del Sottosegretario del Mise, e nessun accenno è fatto riguardo alla differenza di risultati ottenuti se avessimo potuto contare sull’aumento di almeno 100 euro per agente proposto da ANIA.
Non si capisce quindi perché mai la Covip ne abbia chiesto il commissariamento durato oltre un anno e mezzo, e perché gli altri gestori che non ottengono le stesse performance finanziarie, non emulino gli investimenti del Fonage. Sembra siano stati pochi a trasferire la loro posizione, ma solo i componenti di due Gruppi sommano oltre 500 persone. Mah, vedremo!
Se si informa la categoria sul nuovo contratto di lavoro l’immediata reazione è la derisione e la controinformazione che ogni notizia pubblicata è falsa, che per la categoria vale ogni contratto di lavoro, anche quello delle badanti. Mah vedremo!
Se si cerca di richiamare l’attenzione sulle potenzialità e i vantaggi dell’Ente Bilaterale E.N.B.Ass., le reazioni, ancora scomposte, sono che altri enti sono migliori. Mah, vedremo!
Se si invitano i colleghi a valutare varie opportunità di contitolarità dei dati per la maggioranza degli agenti che a distanza di anni dall’entrata in vigore delle norme sulla privacy ancora, nei fatti, non hanno una loro distinta documentazione dalle Compagnie che rappresentano, per partito preso, si contesta ogni proposta tacciandola come contraria all’interesse collettivo, salvo poi appurare che molti Gruppi Agenti stanno cercando di firmare accordi simili. Mah, vedremo!
Se si fanno osservazioni al Mise con una lettera inviata e pubblicata in data 8 febbraio, o ad altri organi Istituzionali sulla nuova direttiva IDD, con forme e stile diversi, l’accusa è di insensibilità ed incapacità di difendere la categoria perché non si urla. Mah, vedremo!
Se si invitano i colleghi a partecipare e beneficiare dei risultati ottenuti dalle ricerche a cui partecipiamo, promossi dal CeTIF, i commenti sono a dir poco di sottovalutazione, rapportati ad altri. Mah, vedremo!
Se si promuovono attività ed idee al BIPAR, ente europeo a cui siamo accreditati, anziché ottenere supporto, non si perde occasione per insabbiare e minimizzare i successi ottenuti. Mah, vedremo!
Se si parla con orgoglio di risultati raggiunti con il contributo di Confcommercio Imprese per l’Italia ci si ritrova tacciati di incapacità di fare da soli. Mah, vedremo!
Vedremo davvero nel tempo. Vedremo quali scelte risulteranno migliori e più utili alla categoria. Non abbiamo la certezza dell’unica verità, ma ci pare francamente curioso ci sia qualcuno che se l’accredita su tutto e tutti.
Da anni la nostra categoria è oggetto di normative ed attenzioni dei regolatori del mercato. In larga parte, gli aumenti dei costi nelle nostre agenzie sono dovuti a nuovi adempimenti e allo stravolgimento di prassi consolidate come la pluriennalità, in un mercato in forte evoluzione. Senza considerare le ridotte liquidazioni delle agenzie giunte a fine attività e le rivalse per i subentranti che sono diventate spesso un incubo per la volatilità dei portafogli affidati.
Mi chiedo quindi se, alla categoria che rappresentiamo, non sia più utile incontrarsi e discutere di temi costruttivi, da rivedere con le mandanti, piuttosto che far trascorrere gli anni a denigrare chi ha, legittimamente idee diverse sulla strategia, per raggiungere miglioramenti per la categoria di cui fa parte a pieno titolo, svolgendo la stessa professione.
Cari colleghi siamo certi purtroppo che gli attacchi, anche personali, non si fermeranno e ciò non può che dispiacerci, ma vi garantiamo che, comunque sia, continueremo a confrontarci ed a studiare soluzioni utili per la categoria. Se alcuni risultati saranno ottenuti da altri, ne saremo ben lieti, senza invidia e senza strumentalità, perché ciò che ci sta a cuore è il vantaggio di tutti gli Agenti professionisti di assicurazioni. A loro ci rivolgiamo e a loro garantiamo il massimo impegno per la crescita anche culturale della categoria.