L’accordo dati siglato dal Gruppo agenti prevede una nuova indennità che si aggiunge a quelle stabilite dall’Ana 2003, alla vigilia dell’introduzione in Europa di un unico sistema di protezione dei dati che sancirà diritto all’oblio e portabilità
Dopo la pausa estiva – dedicata normalmente al riposo ed al recupero – ed in attesa di riprendere con slancio la parte finale dell’anno, è naturale fare alcune riflessioni sulle attività del primo semestre e ragionare sugli effetti che produrranno.
Ne parliamo con Vincenzo Cirasola (nella foto), presidente di ANAPA Rete ImpresAgenzia e del Gruppo Agenti Generali Italia (GA-GI) che racconta alcune delle caratteristiche del nuovo accordo “dati” siglato con l’impresa, rispondendo alle critiche che gli sono state mosse da parte delle rappresentanze.
Finita l’estate ricominciano gli impegni lavorativi e associativi. In particolare quelli che riguardano il Gruppo Agenti che presiede, dopo una pausa preceduta dalla sigla di un protocollo importante, quello sui “dati”.
E’ vero che riprendiamo i nostri consueti impegni lavorativi e associativi dopo un periodo di ferie, ma è anche vero che durante queste vacanze il nostro Gruppo Agenti è stato “bersagliato” da post e articoli da parte dei soliti “noti” che hanno spettegolato sul nostro “protocollo dati” senza neanche conoscerne i contenuti e soprattutto senza contestualizzarlo nella realtà lavorativa dei tanti agenti professionisti di assicurazione che hanno deciso di lavorare per una o più compagnie, per fare business e non solo politica vetero-sindacale.
Beh, è abbastanza normale – o perlomeno consueto – ricevere critiche quando si lavora, non crede?
Nella mia vita ho imparato a osservare con rispetto e ascoltare le critiche e i suggerimenti da parte di coloro che hanno maggior esperienza di me. Reputo alquanto grottesco, invece, notare che coloro che non hanno ottenuto alcun successo come agente di assicurazione, si ergano a giudici di accordi che non sarebbero mai stati in grado di produrre e neppure di negoziare.
Si riferisce a qualcuno in particolare?
Sì, al solito sparuto gruppetto di “rosiconi”. Tra di loro troviamo personaggi che hanno provato a fare gli agenti senza riuscirci e che quindi sono stati costretti ad adattarsi per sopravvivere ad altri lavori, utilizzando il proprio ruolo sindacale e facendosi pagare con i soldi degli agenti stessi. Ecco questi sarebbero i “sindacalisti professionisti”, difensori e salvatori della nostra categoria e che biasimano il nostro operato a prescindere. Spesso mi domando: “ma se non esistesse il GA-GI, il sottoscritto e gli altri presidenti dei Gruppi Agenti fondatori di Anapa, che motivo di vita avrebbero questi signori?”.
Probabilmente, invidiosi come sono, punterebbero su altri personaggi di successo.
Mio padre, lo ricordo spesso, mi ha insegnato che “quando una persona parla male di Te, non odiarla…. cerca di capirla… sta vivendo un momento di malessere. Purtroppo succede alle persone che non riescono a realizzarsi e che stanno attraversando un tunnel fallimentare. Abbi pazienza, la compassione è una virtù”.
A noi di ANAPA non piace essere invidiosi e tanto meno acquisire meriti o considerazione nella nostra associazione tramite la “demagogia”, che ci darebbe facili soddisfazioni, ma metterebbe a rischio il futuro di tutti noi.
Quali sono, allora, gli obiettivi che vi ponete come associazione?
Noi vogliamo esporre sul mercato un modello di successo dell’agente di assicurazione, stimolare nei giovani la voglia di approcciarsi a questa professione e a questo mercato. Vogliamo dare una visione positiva della professione che esercitiamo con passione, con tanto realismo e poco catastrofismo, e ci battiamo per questo. Io stesso ho dedicato una parte del mio libro “Io, Agente di Assicurazione” che ho scritto proprio ai giovani, per incoraggiarli e incentivarli a intraprendere questa professione con entusiasmo, senza lasciarsi frenare dalla demagogia e dalla demonizzazione delle compagnie mandanti, che sono presentate invece come delle “orche assassine”. A noi piace il pragmatismo. Anche nel GA-GI siamo abituati a essere estremamente pratici e poco inclini a perdere tempo davanti a inerzie teoriche come la “titolarità dei dati del cliente”per poi rimanere con le tasche vuote e con un serio rischio di una costosa causa contro la mandante per sottrazione della proprietà industriale.
Ma non siete stati i primi, perché la contitolarità dei dati ê già stata scelta da altri Gruppi Agenti?
Infatti, il passaggio da “responsabili dei dati” a “contitolare dei dati” prima di noi ê già stato effettuato, da alcuni anni, da un altro importante Gruppo Agenti, più numeroso del GA-GI, aderente anche allo SNA, la cui maggior parte degli agenti, nonostante siano “fedeli” iscritti allo “storico” Sindacato ed abbiano la possibilità di scegliere la titolarità dei dati, non hanno “obbedito” al diktat del Sindacato stesso (che si proclama di riferimento) e hanno, invece, liberamente ritenuto più conveniente e opportuno chiedere alla mandante la contitolaritá. Sono stati lungimiranti prima di noi e noi li rispettiamo, perché noi non troviamo soddisfazione nel “smontare” a priori delle proposte e delle soluzioni portate avanti da altri. Non ci fermiamo all’oggi. Non siamo miopi, e nell’ottica dell’indirizzo politico di ANAPA, sindacato al quale il GA-GI aderisce, cerchiamo di interpretare il futuro, di studiare quello che accade anche in altri mercati trasversali, confrontandoci in modo costruttivo con altre associazioni di categorie e con altri Gruppi Agenti.
Che tipo di accordo è quello sottoscritto con Generali Italia? Quali caratteristiche ha?
Il nostro è, come tutti gli altri successi ottenuti, un accordo pragmatico che punta alla concreta utilità della realtà per noi agenti di Generali Italia. Il nostro vigente Accordo Integrativo ne è l’esempio più eclatante.
Ricordiamoci che oggi, ogni volta che i nostri clienti aderiscono a un’iniziativa di marketing online o quando noi emettiamo una polizza siamo costretti a inserire gratuitamente i dati dei nostri clienti (cellulare, email, ecc.) che, in caso di cessazione del rapporto, non potremmo legittimamente utilizzare perché siamo unicamente “responsabili dei dati per conto della compagnia”, invece, col nuovo accordo, diventeremo “contitolare dei dati” (senza costi a nostro carico) e come tali potremo: