ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

UN MERCATO ASSICURATIVO DI CUI FIDARSI

11 dicembre 2025

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UN MERCATO ASSICURATIVO DI CUI FIDARSI

Il tema centrale della relazione tra imprese e intermediari è la possibilità di fare rete, di collaborare per un unico obiettivo, che è la protezione delle persone. Ma il confronto è oggi molto meno politico di un tempo, più di natura commerciale e condizionato dalle dinamiche tra le singole compagnie e i rispettivi gruppi agenti

UN MERCATO ASSICURATIVO DI CUI FIDARSI
 
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CAT NAT, UNA LEGGE ANCHE PER LE CASE
 
“Nei rami danni, il 64% della produzione dei broker passa dalle agenzie”, ha sostenuto Luigi Viganotti, presidente di Acb, insistendo sulla professionalità dell’intermediario tradizionale. “Le regole ci vogliono e bisogna farle rispettare da tutti – ha detto – ma le regole devono mettere nelle condizioni l’intermediario di operare con semplicità”. La crescita professionale va a beneficio all’assicurato, ed è l’intermediario che deve saper spiegare perché serve la polizza, indipendentemente dall’obbligo di legge. “In tanti anni – ha aggiunto Viganotti – non ho mai incontrato un cliente che non mi abbia seguito dopo che gli ho spiegato i propri rischi”. In questo senso il broker, ha precisato il presidente di Acb, ha il vantaggio di “costruire il contratto”, ma anche di poter fare un fare “un passo indietro” e non imporre una polizza a un cliente solo perché questo rientra in un target market standard. Quindi la nuova norma va nella giusta direzione? Secondo Viganotti sì, anzi, l’esperto broker si è detto “meravigliato” che la legge sulle cat nat non abbia riguardato anche gli immobili privati.
 
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Da sinistra: Marcello Bazzano, componente dell’esecutivo nazionale di Sna; Robert Gauci, ceo del Gruppo Helvetia Italia; Roberto Novelli, capo dell’ufficio Segreteria di presidenza e del consiglio di Ivass; Maria Rosa Alaggio, direttore di Insurance Review; Flavio Sestilli, presidente di Aiba; Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa; Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania; Simone Tarchiani, chief commercial officer di Unipol; Luigi Viganotti, presidente di Acb
© Valeria Beltrami
 
 
C’È BISOGNO DI ETICA
 
“Stiamo lavorando bene, stiamo crescendo, nei rami danni gli agenti sono ancora prevalenti”, è intervenuto Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa, “i danni catastrofali stanno facendo crescere il business – ha continuato –, ma cerchiamo di completare le garanzie che l’obbligatorietà non contempla”. Nelle polizze cat nat, e in quelle danni più in generale, la gestione dei sinistri è fondamentale e gli agenti devono essere ancora più vicini ai clienti. Ma secondo Cirasola non è tutta una questione normativa: “c’è bisogno di etica – ha detto – non di una nuova norma per fare il nostro mestiere con professionalità”. Se l’agente “fa il suo mestiere”, ha continuato Cirasola, l’autoregolamentazione è più efficace dell’ennesima normativa che non fa altro che appesantire l’attività dell’intermediario. 
Diverso è il caso di ciò che sta accadendo con le Mga, questione spinosa su cui gli agenti, e non solo, stanno combattendo una battaglia tesa: “le Mga non solo non rispettano le regole ma reclutano anche tanti agenti e broker”, ha sostenuto Cirasola, che però non ha attribuito la responsabilità solo agli intermediari ma anche a quelle compagnie che “chiudono certi mercati e che costringono l’agente ad andare su canali alternativi”. Quindi, non è tanto una questione di etica dell’intermediario quanto il combinato disposto tra opacità normativa e fuga delle imprese da certi mercati. 
Eppure, in occasione degli eventi estremi che hanno colpito il Paese negli ultimi anni, pensiamo solo al 2023, con le alluvioni nel centro Italia, le tempeste nel nord e le ondate di calore, “gli agenti, nei momenti più critici, ci sono sempre stati”, ha ricordato Cirasola. 
 
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