Editoriale e rassegna stampa settimanale n. 23 del 14/07/2017 di ANAPA Rete ImpresAgenzia
FACTA NON VERBA!!
L’ipocrisia (dal Greco ὑποκρίνομαι «fingere») è un atteggiamento, comportamento o vizio di una persona che volontariamente pretende di possedere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti, emozioni che in pratica non possiede.
A ben pensare la stretta attualità legata alla nostra Associazione ci regala dei fulgidi esempi di come il re dei “dominus” non perda tempo a sottolineare quanto solo LUI sappia dove guidare al sicuro il gregge smarrito e impaurito dai continui effetti delle sue conquiste.
Cari Colleghi, Anapa Rete ImpresAgenzia sul tema non ha rinnegato nulla, anzi, alle pericolose scorciatoie ha infatti preferito percorrere la dura strada del confronto e su quella, appunto, intendiamo proseguire. Questo però non esclude, come nel caso di specie, che se una delle sigle sindacali decide di modificare 24 ore prima della riunione conclusiva la piattaforma di accordo sin lì condivisa da tutte le parti in gioco, la nostra Associazione decida di interrompere la trattativa a dimostrazione che “disponibilità a trattare” non ha tra i suoi significati quello di farsi prendere in giro.
Sull’argomento possiamo aggiungere altre dolenti note; la guerra quotidiana alla denigrazione dell’operato dei Gruppi Agenti e delle Giunte e/o Direttivi, riportate su sna channel , per la loro costante inadeguatezza, come se non bastasse la lotta al riconoscimento delle identità politiche dei gruppi Agenti, malversati dalle compagnie su vari fronti, ratificate di fatto dal Sindacato Nazionale Agenti con modalità alquanto particolari.
Diffondendo la cultura del complotto, del sospetto, dell’inadempienza assistiamo a quanto sia oltremodo spiacevole che i Gruppi Agenti continuino ad essere considerati delle entità separate dalla magnificenza della rappresentanza di primo livello, che sembra avere il compito di giudicare e ratificare qualsiasi loro azione, messa in campo peraltro, a salvaguardia dei colleghi e delle loro libertà ideologiche ed imprenditoriali.
Forse sarebbe più giusto mettersi intorno ad un tavolo, conoscersi e magari condividere gli obiettivi per cui le stesse rappresentanze sono nate, sostenere l’operato e l’impegno gratuito dei Presidenti e dei colleghi tutti che sono democraticamente eletti a rappresentare a loro volta, altri colleghi.
Persone che ogni giorno portano avanti, su più fronti, trattative, relazioni, problematiche di cui però sono puntualmente accusati di non esserne all’altezza e quindi ratificati per sbagli, inadempienze o presunte tragedie che a seguito di loro decisioni, peraltro non ben definite dall’accusatore, potrebbero portare a cataclismi di varia magnitudo.
Come non soffermarci sulle continue lezioni impartite alla categoria in merito alla liceità di alcuni accordi sottoscritti da importanti Gruppi Agenti tesi a garantire l’uso del fiume d’informazioni che noi Agenti di Assicurazione raccogliamo nello svolgimento della nostra professione dall’altissimo che, sfruttando l’enorme esperienza dimostrata nella particolare arte della trattativa, certifica tutta la sua abilità nello svolgere il mestiere più semplice del mondo: il censore ex post. Lezioni che però evitano, come d’abitudine di fornire soluzioni.
Mentre tutto questo accade, ci ritroviamo in Parlamento, a scriverci con gli avvocati, a disquisire fra di noi su chi non ha fatto cosa anziché analizzare chi fa cosa e procedere subito con dette soluzioni.
Si continua a spostare l’attenzione evitando di affrontare le priorità come l’accordo nazionale agenti e l’autosufficienza economica delle agenzie, quest’ultima purtroppo fortemente compromessa , e per fortuna, diciamo noi, attenzionata dai Gruppi agenti , che con coraggio e responsabilità, mettono in campo soluzioni diverse con obiettivo comune: sopravvivere.
Le evoluzioni del mercato e della tecnologia, le contraddizioni di una lunga crisi sistemica sono in realtà una opportunità per affrontare il cambiamento e per fare ciò è necessario essere consapevoli del fatto che sono necessari investimenti in credibilità, in azioni concrete, in condivisione.
E’ importante difendere il nostro mestiere, evitando pericolose ipocrisie, cautelare la forza economica e sociale di una categoria che ha sempre dimostrato di saper affrontare anche i momenti più difficili, spesso dovendo anche rinunciare a qualcosa per il bene comune.
I diritti acquisiti restano immutabili, ma certamente dovranno essere attualizzati alle esigenze del presente quadro economico e normativo e per fare ciò esiste a nostro avviso, un unico modo; essere insieme, uniti, compatti, senza ipocrisia e ratifiche inutili, ma con una vera e irremovibile coerenza.
Buona lettura.
Enrico Ulivieri
Vice Presidente Vicario