ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Dicono di noiCoronavirus, Anapa scrive a Governo e Ania

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L'associazione guidata da Vincenzo Cirasola chiede interventi speciali per sostenere la categoria degli agenti

06/03/2020
Non dimenticatevi degli agenti assicurativi. Anapa Rete ImpresAgenzia scrive all'Ania e ai vertici del governo per chiedere provvedimenti speciali a supporto di una categoria che, a seguito dell'epidemia di coronavirus, rischia di registrare un pesante calo della produzione.
Nello specifico, come afferma una nota stampa, l'associazione ha chiesto a Maria Bianca Farina, presidente dell'Ania, di “non dimenticarsi della categoria degli agenti di assicurazione nel portare avanti le proprie istanze al Governo, visto che la filiera distributiva conta ben 250mila addetti fra agenti, subagenti, collaboratori e dipendenti di agenzia”. Nella missiva indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, Anapa Rete ImpresAgenzia ha palesato invece l'esigenza di “prevedere provvedimenti speciali (di carattere fiscale, contributivo, costi del lavoro, ecc.) che possano compensare gli impatti nefasti e negativi che tale situazione certamente comporterà sulle imprese agenziali”.
“Siamo consapevoli che il Governo si è attivato inizialmente per proteggere la collettività e le zone più colpite”, ha commentato Vincenzo Cirasola (nella foto), presidente dell'associazione. “Abbiamo però scritto loro – ha aggiunto – di ricordarsi che tali decisioni avranno un impatto anche sulla nostra attività che, a causa della crisi economica subirà un grave calo di redditività, dovuta soprattutto alla notevole diminuzione di nuova produzione, sia nei rami danni sia nei rami vita, senza considerare la perdita dei premi delle polizze già in portafoglio, che saremo costretti a stornare”. Cirasola ha concluso ribadendo la disponibilità dell'associazione a “collaborare costruttivamente per trovare una soluzione ragionevole che coniughi il bene della nostra associazione con la cittadinanza”.
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