ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Dicono di noiVerso ANAPA on Tour a Roma, Puglielli: Insurtech il nostro futuro a breve

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Anteprima, con il presidente provinciale ANAPA Rete ImpresAgenzia della Città di Roma, della prossima tappa autunnale dell’iniziativa di divulgazione e di incontro sul territorio promossa dall’associazione di categoria degli agenti professionisti. Prepararsi ai mutamenti ed alle evoluzioni della professione. Promuovere il confronto. Il Patto UnipolSai e il futuro. Su Fonage più trasparenza

In vista della prossima tappa di ANAPA Rete ImpresAgenzia, in programma in autunno a Roma, abbiamo incontrato Carlo Puglielli (nella foto), neo presidente provinciale dell’associaizone di categoria degli agenti professionisti della Città di Roma.

Puglielli è Agente generale UnipolSai a Roma presso l’Agenzia Colosseo e dal 2001 è rappresentante nel Gruppo Agenti GASAI, del quale è stato membro nella Giunta Esecutiva Nazionale del presidente Jean François Mossino dal 2004 al 2015.

Dottor Puglielli, come neo-presidente provinciale ANAPA Rete ImpresAgenzia della Città di Roma cosa si propone di fare nel suo territorio?

Con gli altri colleghi della Giunta ANAPA del Lazio stiamo cercando di coinvolgere tutti gli Agenti del nostro territorio, iscritti e non, per un confronto sulle problematiche della categoria per affrontare la quotidianità in modo più efficace. A questo proposito stiamo organizzando una tappa romana dell’evento itinerante della nostra associazione (ANAPA on Tour) per il prossimo autunno, nel quale porteremo argomenti utili per incrementare le competenze e chiarire i dubbi sulle novità normative che ci coinvolgeranno a breve. Personalmente ritengo indispensabile predisporre anche a livello locale un cammino congiunto tra le associazioni nazionali di categoria ed i gruppi aziendali per mettere a fattore comune le diverse esperienze e le diverse competenze attraverso il dialogo

Come immagina il futuro degli Agenti di assicurazione?

La risposta meriterebbe una lunga pausa di riflessione ed una riposta smisurata; in sintesi le riporto quanto vissuto all’ultima Assemblea Annuale dell’ANIA. Nel più importante evento in materia di assicurazione del Nostro Paese ho visto per la prima volta, un’importante presenza di relatori del mondo “digital”. Da qualche anno l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e la multicanalità integrata, sono le domande più frequenti con cui la nostra società civile si confronta e naturalmente il nostro settore non potrà esimersi dall’ affrontare questi processi. E’ quindi necessario prepararsi a questi mutamenti ed evoluzioni. Per quanto concerne i numeri prodotti dall’industria assicurativa, non c’è ancora recupero nella raccolta premi, siamo tornati, più o meno, allo scorso decennio, Dobbiamo aprire uno spazio di riflessione su come potrebbe evolversi il mercato: ci sarà un mutamento dei bisogni e una necessità di fornire servizi semplici, trasparenti e rapidi. Quindi come tutti dovremmo rivedere le modalità di approccio creando i giusti skill digitali e adeguare le nostre strutture al giusto approccio.

A questo aggiungiamo il recepimento della nuova direttiva europea che avverrà a breve e che disciplinerà tutta la filiera assicurativa, mettendo sullo stesso piano tutti i soggetti che intervengono nella intermediazione assicurativa.

La nostra categoria ha quindi urgente bisogno di trovare dei punti di contatto importanti e di vedersi riconosciuta la corretta professionalità che le appartiene.

Su questo tema vedo purtroppo un challenge intellettuale inutile tra le rappresentanze. A mio avviso servirebbe un’impostazione più francescana per tutti ed una maggior tempo da dedicare ai rapporti con la base. I prossimi cinque anni saranno di notevole trasformazione, l’evoluzione dei prodotti e servizi e la iperconnessione ci inducono a modificare i tempi biologici tra uomo e macchina e abbiamo poco tempo per compensare questo gap.

È assolutamente necessario che tutta la categoria comprenda la necessità di aderire e partecipare ai processi associativi nazionali.

Lei è un Agente UnipolSai, cosa pensa di quanto sta accadendo nel rinnovo dell’accordo con la Sua mandante?

Abbiamo sempre più bisogno di una governance stabile nei gruppi per predisporre le  giuste scelte per una Rete che conta qualche migliaio di Agenti e strutture con dimensioni e profili diversi. Negli ultimi anni abbiamo vissuto un gigantesco processo di trasformazione, incrementando notevolmente i tempi burocratici, amministrativi e di formazione con un conseguente aumento dei costi connessi. Nel medesimo periodo la compagnia ha realizzato i migliori profitti.  Mi auguro che la nuova definizione del Patto crei i presupposti per affrontare il futuro nel migliore dei modi. Personalmente non mi è chiaro il motivo per cui la rappresentanza degli AAU (Associazione Agenti UnipolSai) e la compagnia abbiamo deciso di chiudere l’Accordo senza le altre sigle dopo un percorso comune. In un’epoca in cui  la nostra categoria attende da più di dieci anni il rinnovo dell’Accordo di primo livello (ANA) non abbiamo bisogno di fughe in solitario. Confido comunque in una equa e rapida soluzione delle controversie.

In che modo pensa si possa migliorare la reputazione degli Agenti di assicurazione?

È necessario approfondire la nostra presenza nelle istituzioni, nei luoghi didattici e nelle Università. Dobbiamo renderci attivi partecipando a tutti i percorsi possibili: l’educazione assicurativa e finanziaria devono diventare programmi di istruzione nelle scuole secondarie. La nostra categoria ha la giusta professionalità per attivare tali percorsi.

Abbiamo una opportunità sul welfare e sulla protezione delle persone, utilizzare nostri spazi fisici e le nostre competenze per offrire il servizio idoneo al mercato ed avvicinare nuove risorse a quelle che sarà probabilmente l’industria del futuro; reperire risorse per formare nuovi profili professionali specifici con competenze digitali adeguate. L’insurtech sarà il nostro futuro a breve.

Cosa pensa della vicenda Fonage?

Su questo tema ci sono stati vari interventi anche di grande autorevolezza, personalmente ritengo sia mancata la chiarezza e la comprensione del problema, servirebbe maggior trasparenza per spiegare quanto accaduto. L’Agente in attività ed il pensionato si sono visti tagliare la prestazione previdenziale futura e presente senza comprendere il motivo della mancata adesione al primo piano Martinetto.  C’è comunque bisogno di strutturare le garanzie delle prestazioni fornite integrandole con strumenti più utili ed efficaci.

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