ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Dicono di noiRECEPIMENTO IDD E ULTIMI SVILUPPI: PER ANAPA CI SONO LUCI E OMBRE

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L’associazione degli agenti si dice soddisfatta dei risultati ottenuti dalle commissioni speciali, ma si oppone alla trasparenza totale delle provvigioni.  




Vincenzo Cirasola




Sull’iter parlamentare dello schema di decreto legislativo per la discussione del decreto per la trasposizione dell’Idd, che ha ricevuto «il parere favorevole di entrambe le commissioni speciali (pur se con qualche distinguo e in alcune parti subordinato a qualche condizione)», Anapa Rete ImpresAgenzia esprime «soddisfazione per alcuni risultati raggiunti, ma preoccupazione per le criticità ancora irrisolte che potrebbero avere ripercussioni sull’attività degli agenti di assicurazione».

Innanzitutto gli aspetti positivi. Secondo quanto si legge in una nota della stessa associazione, «sono state recepite le istanze che Anapa Rete ImpresAgenzia, coadiuvata da Confcommercio, ha rappresentato, senza urlare, ma con concretezza e pragmatismo per difendere gli interessi di tutti gli agenti di assicurazione e massimizzare l’efficacia dei propri interventi, sia in audizione sia con l’invio di documenti a supporto delle proprie tesi».

«Sottolineiamo come entrambi i rami del Parlamento», ha affermato Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa, «abbiano espresso al Governo quale “condizione” per il parere favorevole, la soppressione dell’obbligo di versamento dei premi direttamente sui conti delle imprese di assicurazione e abbiano reintrodotto la facoltà della fideiussione bancaria da parte degli agenti in alternativa al conto separato». Da segnalare, continua l’associazione, che «anche l’introduzione di scale numeriche progressive per la valutazione del rischio di un singolo prodotto assicurativo, è venuta meno nella proposta del Senato ed è rimasta in quella della Camera come semplice “osservazione”».

E ora le ombre. «Purtroppo nel corso dei lavori parlamentari è emersa la richiesta da parte di un altro sindacato degli intermediari di inserire “l’imparzialità” tra gli obblighi generali di comportamento», ha detto Cirasola. «Siamo intervenuti con fermezza evidenziandone l’incompatibilità logica, prima che giuridica, tra il concetto di “imparzialità” e il ruolo di parte contrattuale dell’agente. Le argomentazioni da noi prospettate, condivise anche dal Mef, hanno avuto come esito la positiva riformulazione del concetto di “imparzialità” con quello più razionale di “equità e trasparenza”, assai più confacenti alla nostra attività di intermediari e non di “arbitri”».

Anapa ha inoltre rimarcato come il fatto di «aver richiesto di porre l’imparzialità come obbligo di comportamento abbia avuto, però, la conseguenza di condizionare il parere favorevole del Senato al suggerimento dell’introduzione di una “trasparenza totale” delle provvigioni e degli incentivi percepiti dagli intermediari. In commissione della Camera, invece, grazie al decisivo e determinato intervento di Anapa, tale suggerimento, è stato stralciato».

«Se la trasparenza delle provvigioni dovesse rimanere nel testo definitivo», ha evidenziato Cirasola, «dopo aver scongiurato il pericolo di un decreto “ammazza – agenti”, come l’ha definito l’altra organizzazione di categoria, ora ben potremmo parlare di un intervento, da parte della stessa organizzazione di “suicida – agenti”».

Nella nota diramata oggi, Anapa sottolinea come, «ancora una volta sia necessario mantenere un atteggiamento di confronto e non di scontro con tutte le istituzioni, visto che in primis, toccherà al Governo, che proprio oggi si riunirà per la stesura definitiva e l’approvazione del decreto e successivamente sarà l’Ivass a regolamentare gli aspetti di loro competenza e stabilire la portata dei principi espressi dal parlamento».

«Per quel che ci riguarda il cammino non è ancora terminato e per questo motivo ieri abbiamo inviato, in forma congiunta alle associazioni dei broker, Aiba e Acb, una nuova lettera al Mise, per ribadire le nostre osservazioni affinché la trasposizione non riporti degli aspetti critici per gli intermediari. Per questo preferiamo non ancora cantare vittoria, ma considerarci solo alla fine di un primo round», ha concluso Cirasola.

 Fabio Sgroi

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