ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

NewsletterIMPORTANTE: FONAGE - Newsletter n. 29 del 16/11/2016 di ANAPA Rete ImpresAgenzia

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Newsletter ANAPA Rete ImpresAgenzia
n. 29 del 16 novembre 2016




















Ai Presidenti dei Gruppi Aziendali

Agli organi direttivi di ANAPA
 Agli associati di ANAPA  A tutti gli agenti di assicurazione interessati


Oggetto: FONDO PENSIONE AGENTI: COSA FARE? LEGGI le 17 DOMANDE DELLA CATEGORIA E LE 17 RISPOSTE DI ANAPA

Care colleghe e Cari Colleghi,


Quattro anni. Sono passati quattro anni da quando Anapa è stata fondata da dodici Presidenti di Gruppi Agenti ed è un anno, lo festeggiamo proprio in questi giorni, che cade l’anniversario della costituzione di Anapa Rete ImpresAgenzia grazie alla fusione con Unapass e l’Associazione Agenti Unipol, alla quale nel 2016 risultano iscritti circa 2500 agenti di assicurazione professionisti, tutti attivi con mandato. Ritornaniamo, così, sul mercato a essere rappresentati da due organizzazioni sindacali di categoria, come è sempre stato da oltre 30 anni.

Sono quattro anni che ANAPA esprime idee e politiche diverse dall’altra organizzazione sindacale, lo SNA. Questa, nonostante i 100 anni di storia, raccoglie poco più del doppio degli iscritti di ANAPA, compresi pensionati e agenti non attivi.

Sono quattro anni che ANAPA non condivide e non si allinea alle strategie dello SNA. Per questo Anapa è citata e giudicata nelle sue opinioni e nelle sue scelte differenti, su stampa di parte, senza rispetto e con denigrazione e ancor peggio con mistificazione. Si pensi che nella recente relazione congressuale dell’Esecutivo Nazionale SNA, il presidente nazionale, evidentemente non avendo altri argomenti da portare avanti e risultati da mostrare, ha concentrato l’intervento rivolto ai suoi “adepti” per dire ciò che Anapa ha fatto.

Questi perpetui “attacchi”, da un lato ci lusingano e ci rafforzano politicamente, perché vuol dire che siamo molto temuti, dall’altro ci dispiacciano.

Ci dispiace per tutti quelli che non la pensano come noi. Che non pensano cioè, che la diversità di opinioni sia un valore, una fonte di arricchimento, l’occasione di guardare le cose da un altro punto di vista e prospettiva e non pensano, soprattutto, che tutto ciò sia utile alla categoria.

Ci dispiace per tutti quelli che pensano di essere i depositari della verità. Quella assoluta. E per tutti quelli che credono loro, senza mai mettere in campo il beneficio del dubbio.

Esistono strade diverse e eterogenei stili per percorrerle, come avviene in tante altre categorie, compresa quella dei nostri “cugini” broker, dove le due rappresentanze, Aiba e Acb, convivono da anni e si rispettano a vicenda.

Sarebbe troppo facile per noi parlare, in queste ore, delle ennesime dimissioni di caratura in casa d’altri, quelle di Giorgia Pellegrini, presidente provinciale Sna di Roma, sezione storica e numerosa, e assumere un atteggiamento riottoso, immaginando e attribuendo significati scontati o facendo profezie sul futuro di quell’associazione.
Ma preferiamo non farlo, perché siamo “diversi” e in queste ore scegliamo, invece, di parlare a tutti gli Agenti del “nostro” Fondo Pensione e di rispondere in modo semplice e diretto alle numerose domande che stanno pervenendo alla nostra segreteria e che ognuno di voi ci rivolge, pubblicamente o privatamente e che sono riconducibili a una principalmente: FPA, COSA FARE?

Riportiamo qui di seguito le 17 domande più frequenti e le 17 nostre risposte, che riguardano 3 argomenti specifici: politici, tecnici e di governance:


1) Il Fondo Pensione è patrimonio di una sigla sindacale? Di una sola? Dello SNA?
No, è patrimonio di tutti gli agenti di assicurazione, di tutti gli aderenti, di tutti i pensionati. E’ vero, però, che dalla sua costituzione a oggi ha avuto sempre un presidente in quota Agenti e, nello specifico, in quota Sna. Ed è anche vero che il Consiglio di Amministrazione è stato sempre, in quota agenti, espressione di Sna, con l’unica eccezione di un solo soggetto Unapass per un solo triennio, ma successivamente non confermato, nell’ immediatezza del sollevamento del polverone a tutti noto.


2) Perché il Fondo Pensione è in disavanzo? Perché è stato commissariato?
Perché nel tempo, come ha confermato la stessa COVIP, si sono originate singole pensioni largamente superiori al valore dei corrispondenti contributi versati, con l’effetto di premiare ingiustificatamente le prestazioni attribuite agli iscritti di più remota adesione a scapito di quelli iscritti da meno tempo.




3) Ma chi amministrava il Fondo (SNA e ANIA), non si è accorto di questa situazione?

Forse è anche peggio. La situazione si è protratta fino al 2003, anno nel quale le Parti hanno innalzato il livello di contribuzione senza intervenire specularmente sulle prestazioni come invece avrebbero dovuto. Di fatto, pertanto, la sperequazione si è ulteriormente ampliata addossando alle generazioni dei “nuovi” iscritti l’onere di mantenere in equilibrio un sistema di fatto strutturalmente sbilanciato. Per questo motivo il Fondo è stato “commissariato” dalla COVIP.



4) Ma l’ANIA ha contribuito finanziariamente al risanamento del Fondo, e a risarcire la categoria per la corresponsabilità della passata gestione di FONAGE, che ha portato al commissariamento, con un grave danno economico e reputazionale agli agenti?


Assolutamente NO. Dopo il rifiuto di SNA di sottoscrivere il piano di riequilibrio votato da tutte le parti sociali con la mediazione del Ministero del Lavoro, che prevedeva il contributo straordinario delle imprese una tantum di € 20 milioni+€ 100 annue, per ogni singolo agente, vita natural durante, non vi è più traccia di nulla. Per maggiore chiarezza lo riportiamo in questo specchietto riepilogativo, che mette in comparazione i due piani del 2014 (respinti da SNA) e quello del 2016, imposto da COVIP:
































Piano Anapa/Unapass – Ania del 2014Piano approvato da Covip del 2016
Contributo Ania 20.000.000,00 euro + almeno 100,00 euro annui per singolo aderente0
Contribuzione definitaPrestazione definita
Tagli medi del 35%Tagli medi del 48,7%
Messa in sicurezza definitiva del FondoRivedibilità delle prestazioni e del piano di riequilibrio annuale per garantirne la tenuta
Nessun taglio pensioni d’invalidità e reversibilità


Tagli anche alle pensioni di invalidità e reversibilità















5) Ma per quale motivo adesso lo SNA è "felice e contento”, nonostante abbia contestato il primo piano di riequilibrio del commissario (meno drastico di quello approvato da Covip) e abbia presentato il ricorso al Presidente della Repubblica?




Francatamene ci riesce difficile capire come mai lo SNA, oggi, dopo la gestione durata ben 18 mesi (il massimo previsto dalla legge) del commissario, si erga a “PALADINO” nel rivendicare il “buon risultato” ottenuto attraverso pesantissimi tagli sia delle rendite promesse sia di quelle in atto (comprese quelle di invalidità e reversibilità agli eredi), operazioni necessarie che il commissario ha dovuto attivare per cercare di salvare il Fondo da un potenziale “fallimento”.

Siamo propensi a ritenere che il motivo primario dell’esaltazione dello SNA sia, oltre al fatto di essere riuscita a mantenere l’obsoleta e pericolosa “prestazione definita”, quello di essersi rimpossessato delle “poltrone” profumatamente remunerate con i versamenti degli agenti attivi. Ricordiamo che noi di Anapa avevamo proposto la razionalizzazione delle spese correnti e una riduzione pari ad almeno il 48% dei compensi degli amministratori e revisori dei conti, come il taglio che appunto hanno subito mediamente gli aderenti al Fondo. Non solo tale proposta è stata completamente ignorata da ANIA e SNA, ma addirittura nel corso della prima riunione dell’assemblea dei soci è stato deliberato e approvato il raddoppiamento del compenso dei sindaci da € 60.000 a € 105.000 complessivi annui, lasciando invariato il compenso complessivo del Consiglio di Amministrazione, per un totale di € 210.000 annui (di cui 60.000 solo per il presidente e il resto diviso in parti uguali in € 30.000 cadauno agli altri 5 consiglieri). A questo compenso, va aggiunto anche quello del Consiglio di Amministrazione delle due società immobiliari IM-Age e Agenim, che successivamente si sono accorpate in un’unica società, i cui organi amministratori e di controllo percepivano, fino al 2013, complessivamente: Consiglio di Amministrazione € 156.000 + collegio sindacale € 192.000 e S&O, il cui presidente, finora, è sempre stato lo stesso di Fonage.




6) Ma è vero che è stata l’assenza di delegato iscritto ad Anapa ad aver causato il raddoppio del compenso del Collegio Sindacale?

Si tratta di una sterile strumentalizzazione, poiché l’assenza giustificata per improvvisi e seri problemi famigliari di un nostro delegato era stata registrata a verbale sin dall’apertura dei lavori. Di conseguenza si sapeva immediatamente che mancava un voto da parte degli agenti (presenti 31 delegati per complessivi 47 voti, di cui 24 voti per conto ANIA). Questo sta a significare che si sapeva sin da subito che ogni delibera sarebbe passata SOLO se ci fosse stato un ACCORDO con ANIA. Infatti dal verbale (clicca qui per leggere...) risulta che dopo l’informativa del commissario straordinario, che ha esplicitamente richiesto “un’opportuna riduzione degli ultimi compensi in linea con i sacrifici sopportati dagli iscritti e dai pensionati”, ha preso la parola il delegato Libutti (poi eletto presidente di Fonage), per richiedere l’interruzione dei lavori per oltre 30 minuti, per confrontarsi prima con i delegati SNA, e dopo per intrattenere un “colloquio riservato” col delegato dell’ANIA, Stefano Montanari. Cosa si siano detti o cosa abbiano concordato a quattrocchi SNA (Libutti) e ANIA (Montanari), non si sa, ma è facile intuirlo giacché la riunione è finita col raddoppio dei compensi dei sindaci (da € 60.000 a € 105.000, come voleva l’ANIA) e senza alcuna riduzione dei compensi del Consiglio di Amministrazione (€ 210.000), come in realtà voleva lo stesso SNA.

Ci domandiamo, allora, che senso aveva mettere a votazione la proposta di Libutti di una riduzione del 30% dei compensi, sapendo benissimo che non sarebbe mai passata, visto che ANIA richiedeva l’aumento su tutto? E’ facile percepire che si è trattato di una malcelata “farsa” per salvare la faccia, tanto è vero che gli agenti delegati dello SNA, in modo compatto, hanno completamente ignorato la proposta dei delegati Picaro e Compagnin, i quali, invece, in linea con quanto indicato dal commissario, avevano chiesto la riduzione del 48%.

E’ giusto rilevare il fatto che, invece di diminuire, i compensi complessivi per la gestione del Fondo, come esplicitamente richiesto dal commissario, questi siano aumentati. Ciò è stato inserito nel verbale che sarà consegnato alla Covip, che farà le proprie valutazioni in merito, unitamente al fatto che l’ANIA abbia fatto eleggere un componente del vecchio CdA, contro la volontà dello stesso commissario.


7) Ma adesso, che FONAGE è tornato alla gestione ordinaria, vuol dire che è TUTTO a POSTO? Il piano di riequilibrio del commissario è definitivo? I nostri risparmi sono stati messi in sicurezza”?



NO. Nonostante il Commissario, in base al giusto principio di “ri-proporzionamento” rispetto agli effettivi contributi versati da ognuno, a prescindere dall’anzianità di adesione al Fondo, abbia ridotto in modo drastico le rendite in atto e quelle promesse, il piano di riequilibrio approvato da Covip, come ha chiaramente scritto e rilevato il commissario stesso, si basa su calcoli attuariali che sono IPOTESI e non certezze. Per questo motivo, il piano di riequilibrio non può essere considerato definitivo e non prevede la messa in sicurezza in modo permanente, ma va rivisto anno per anno, in base all’evoluzione demografica che riguarda: diminuzione degli agenti attivi, aumento della speranza di vita e del numero dei pensionati, che continueranno a prendere la rendita vitalizia a prestazione definita, seppur ridotta al tasso d’interesse dell’1% contro il precedente 2,25%.8) Cosa succede se il tasso di attualizzazione del 3,5% annuo relativo alle riserve tecniche del patrimonio risultante dal bilancio economico 2014, ipotizzato dal commissario nel piano, non fosse raggiunto?

Il tasso utilizzato è quello delle rivalutazioni precedenti al 2003 ed è relativo alle attività finanziarie valutate al costo di acquisto e al netto di eventuali svalutazioni. Se il tasso non sarà raggiunto, aumenta il disavanzo del Fondo. Se si volesse riferire a valori di mercato, e si tenesse conto delle plusvalenze, ove esistenti, il tasso d’interesse delle riserve necessario al pareggio si attesterebbe al 2,25%, in mancanza del quale varrebbe la considerazione di cui sopra.

9) Cosa succede se le richieste di trasferimenti e riscatti saranno superiori al 30% ipotizzato dal commissario?

Aumenta l’onere aggiuntivo per il Fondo. Il 30% delle fuoriuscite comporta un aggravio di 29 milioni, se aumentano le uscite aumenta il fabbisogno.

10) I costi di gestione, pari oggi a circa il 0,35% del patrimonio, sono sostenibili in futuro?

Sono costi molto elevati, appartenenti a un “vecchio carrozzone” non più sostenibili e destinati ad aumentare. Dal bilancio del 2013, da noi esaminato al momento della dichiarazione del “buco” prospettico, si evidenziava che le spese complessive solo di FONAGE (escludendo le due società immobiliari) ammontavano complessivamente a circa € 3 milioni annui, di cui:

a) stipendi del personale dipendente (20 dipendenti compreso il direttore generale): € 1.500.000;
b) consulenze: € 500.000;
c) funzionamento organi collegiali (CdA, Collegio Sindacale, assemblea dei delegati): € 350.000 (più i compensi del CdA della società immobiliare Agenim, pari a oltre € 150.000 annue)
d) Affitto e pulizia dei locali della sede: € 300.000; ecc.

11) Quindi tra qualche anno potrebbe ripresentarsi il buco prospettico”? In questo caso che succederà?

Il rischio che il “buco prospettico” (che non ha nulla a che vedere con l’avanzo di esercizio, che si presume ci sia sempre, grazie ai circa € 50 milioni di contributi che entrano, o forse entravano, ogni anno) permane per tutti i motivi suddetti. In questo caso, la legge prevede che la COVIP debba intervenire nuovamente e non possiamo sapere se concederà una seconda gestione straordinaria e quali provvedimenti adotterà, oppure deciderà direttamente per la malaugurata liquidazione di FONAGE, come già successo per altri Fondi (Comit, Cassa IBI, Cassa di Risparmio di Firenze, ecc.)

12) In caso di messa in liquidazione del Fondo Pensione cosa succede?

E’ opinione diffusa che il liquidatore debba far prevalere il diritto di prelazione ai pensionati e dei superstiti e, solo dopo aver liquidato, in forma di capitale, loro, inizierà la liquidazione degli agenti attivi fino a esaurimento del patrimonio, col serio rischio che molti agenti, soprattutto quelli più lontani all’età di quiescenza, rimangano con un pugno di mosche. Nel caso Comit, nonostante il relativo fondo sia stato messo in liquidazione nel 2004, ancora oggi ci sono migliaia di cause in corso.

13) Ma possiamo avere fiducia nel futuro di FONAGE e nelle capacità della nuova governance ordinaria” che è stata da poco eletta dopo la consegna alla gestione ordinaria del commissario?

La credibilità, capacità e competenza che hanno gli attuali Organi Amministrativi e di Controllo è potenzialmente e oggettivamente la stessa che avevano i precedenti amministratori, prima che il Fondo fosse commissariato, visto che sono stati eletti dall’assemblea dei soci la cui maggioranza è formata sempre da 2 agenti + 1 pensionato, della lista SNA. Ricordiamo che è stata rifiutata da parte dello SNA la nostra proposta di eleggere una nuova governance di comprovata capacità tecnica, adeguata al momento e rappresentativa di entrambe le liste presentate. In tale modo si sarebbe avviato un profondo rinnovamento, che avrebbe presumibilmente portato a un risanamento definitivo del fondo, con un cambio totale delle strategie e con l’affidamento della gestione a società specializzate e ad autorevoli esperti del settore. Nello specifico noi chiedevamo che la revisione contabile non fosse affidata ai sindaci, ma a una società di revisione esterna specializzata, seguendo l’esempio del più grande Fondo Pensione italiano “COMETA”. Inoltre abbiamo chiesto il passaggio immediato dalla prestazione definita alla contribuzione definita. Richieste che sono state completamente ignorate.

14) Ma sono stati sbloccati i trasferimenti e riscatti?

SI. Finalmente dopo due anni e mezzo di blocco, il commissario ha ripristinato la libertà di scelta prevista dalla legge di poter trasferire ad altra “forma pensionistica complementare” tutti i periodi contributivi esistenti (e non solo in parte): contributi base, aggiuntivo e integrativo, comprese le quote versate dalla compagnia.

15) Ma se trasferisco la mia posizione pensionistica, ci rimetto?

Sul piano finanziario non ci si sono perdite, perché il valore del trasferimento è pari al 75% della riserva matematica per la gestione ordinaria e al 100% per quella integrativa, col minimo garantito di quanto è stato versato dall’agente. Ogni aderente può verificare la propria posizione sulla scheda individuale che è ha ricevuto il mese scorso presso il proprio domicilio. Chi non l’avesse ricevuta può richiederne una copia, specificando di volere anche il conteggio informativo del valore del trasferimento, via e-mail all’indirizzo: fondopensioneagenti@fonage.it

16) Come devo fare per trasferire la mia posizione?

Come facciamo per i nostri clienti. Innanzi tutto è necessario avere già aperto un’altra forma pensionistica complementare (Fondo Aperto, PIP, ecc.) e quindi, come previsto dall’art. 13 del Regolamento, bisogna inviare una raccomandata A.R. a FONAGE fornendo tutti gli elementi necessari e utili per la definizione della domanda stessa. Per ogni ulteriore informazione e necessità vi invitiamo a rivolgervi direttamente alla sede di FONAGE:









Via del Tritone 46 - 00187 ROMA
Tel: 06 697643.1 - FAX 06 69941107
Sito web. www.fonage.it
Orario uffici:
Dal Lunedi a Giovedi 08:00 - 17:30
Venerdi 08:00 - 13:30
E-mail: fondopensioneagenti@fonage.it



17) Ma se trasferisco la mia posizione presso altro Fondo, perdo la parte del contributo ordinario della compagnia e la rendita anche in caso d’invalidità?SI. In base a quanto sopra esposto sta a ogni agente, individualmente, valutare la scelta se:




  • continuare a versare a FONAGE con i potenziali rischi di un nuovo “buco prospettico”, dal quale ne potrebbe derivare un nuovo intervento di COVIP con un nuovo blocco di trasferimenti o ulteriori tagli o altre conseguenze,


oppure


  •  consolidare il proprio capitale, metterlo in sicurezza in Fondo di propria scelta a contribuzione definita, includendo anche la garanzia LTC, o in altra forma di investimento.


In conclusione, ci auspichiamo che la categoria, oramai, sia ben consapevole della realtà dei fatti e non creda più agli “imbonitori” di turno che hanno preso in giro, con la demagogia, da oltre un decennio gli agenti.

Con i migliori saluti.

ANAPA – Rete ImpresAgenzia

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