ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

NewsletterNewsletter n. 24 del 18 dicembre 2018 di ANAPA Rete ImpresAgenzia - RINNOVO ANA 2003: ANAPA RETE IMPRESAGENZIA RICEVUTA A ROMA

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Newsletter ANAPA Rete ImpresAgenzia
n. 24 del 18 dicembre 2018





















Ai Presidenti dei Gruppi Aziendali


Agli organi direttivi di ANAPA


 Agli associati di ANAPA


 A tutti gli agenti di assicurazione interessati









Oggetto - RINNOVO ANA 2003: ANAPA RETE IMPRESAGENZIA RICEVUTA A ROMA

Care colleghe e cari colleghi,

desideriamo informarvi che la scorsa settimana, nell’ambito della nostra attività istituzionale la delegazione di ANAPA Rete ImpresAgenzia, composta dal presidente Vincenzo Cirasola, dal vice presidente Roberto Arena e dal delegato di Giunta Carlo Puglielli, si è recata a Roma per degli importanti incontri prima a Palazzo Madama con il vice presidente del Senato sen. IgnazioLa Russa e il sen. Gaetano Nastri (FdI) e poi a Montecitorio con l'on. Giuseppe Brescia (M5S). Nel pomeriggio siamo stati ricevuti dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e successivamente nella sede del Ministero per lo Sviluppo Economico dal viceministro on. Dario Galli(Lega).

A tutti i suddetti rappresentanti delle istituzioni e con particolare enfasi al viceministro Galli - il quale lo scorso 14 novembre è stato anche nostro ospite al 2° Congresso elettivo di ANAPA Rete ImpresAgenzia, e quindi aveva sentito direttamente con le proprie orecchie l’invito del Presidente Cirasola e la replica rassicurante della Presidente di ANIA, Maria Bianca Farina, a riaprire il tavolo di concertazione per l’Accordo ANA 2003, già scaduto da oltre 12 anni -  è stata ribadita la necessità e l’urgenza di riaprire la trattativa con ANIA per il suddetto Accordo.

Nello specifico abbiamo riaffermato con determinazione che l’obiettivo primario è la riforma dell’istituto della rivalsa, ormai obsoleto e basato su criteri che non tengono più conto dell’effettiva redditività del portafoglio alla luce dell’introduzione delle due Leggi Bersani e, secondariamente, sulla contribuzione della quota a carico delle imprese al Fondo Pensione Agenti FONAGE, ancora ferma ai valori del 2003.

Mentre ANAPA si sta attivando con determinazione per tutelare gli interessi del presente e del futuro della figura dell’agente, preferendo una via più pragmatica quale quella intrapresa del sollecito ad ANIA, per stabilire un nuovo accordo collettivo (norma specifica) che costituisca un quadro di riferimento per la categoria nel pieno rispetto della tutela del consumatore, degli obiettivi di piena e libera concorrenza nel settore assicurativo ed in armonia con i principi comunitari, abbiamo appreso con stupore che lo SNA ha intrapreso in modo unilaterale la strada assai più complessa della modifica del codice civile (norma primaria) tramite un disegno di legge presentato dal sen. Andrea De Bertoldi di Fratelli d’Italia.

Ci riesce sempre più difficile comprendere quest’azione dello SNA, non per l’obiettivo positivo che si pone, cioè di rivalutare la figura dell’Agente di Assicurazioni, ma per il modo, ancora una volta dimostrato, di assenza assoluta di rispetto verso l’altra associazione di categoria che, contrariamente alle false e denigratorie informazioni reiterate, è una realtà attiva, solida e in crescita, dove sono iscritti oltre 2500 agenti professionisti di assicurazione, tutti con mandato in corso (esclusi, pertanto, gli agenti non operativi senza mandato e senza agenzia, che appartengono ad altri sindacati) che intermediano oltre il 50% dei premi raccolti dal lavoro diretto nel mercato italiano, che in soli 6 anni dalla sua costituzione rappresenta il 37% degli iscritti ad un'associazione di categoria.

Peraltro i dati ufficiali diffusi da E.N.B.Ass, Ente Bilaterale di categoria, confermano un sensibile e sempre maggior numero di colleghi che applicano il contratto di lavoro di riferimento sottoscritto da ANAPA con le Federazioni dei lavoratori maggiormente rappresentative italiane. Lo SNA continua a ritenersi, in modo del tutto arbitrario ed ormai ridicolo, il solo rappresentante degli interessi della categoria, creando spesso potenziali complicazioni agli Agenti, che si propone di tutelare da proprie improvvide iniziative. Ultima in ordine di tempo le dichiarazioni sulla titolarità dei dati prontamente smentite dall’Autorità Garante della Privacy.

Da sempre, in ogni contesto sociale e politico, quando si propongono delle variazioni che modificano lo status quo o che presentano riforme sostanziali, partecipano, previa condivisione delle proposte, tutte le parti interessate che rappresentano la categoria, mai una sola che ne rappresenti solo una parte, ne è un ultimo esempio in ordine di tempo la lettera congiunta di ben sei sindacati di tutela dei dipendenti di una Compagnia di assicurazioni. Forse 6 sigle saranno troppe, però riescono a stare unite nelle battaglie importanti comuni, come noi riusciamo a fare con le associazioni dei Broker, AIBA e ACB. Ma non con lo SNA, che è autoconvinta di rappresentare il «pensiero unico e onnipotente».

Ritornando al Disegno di legge, come ANAPA Rete ImpresAgenzia, ci siamo interrogati quindi se, oltre alla roboante notizia divulgata sull’ house organ dallo SNA, ci fossero comunque delle valide opportunità per gli Agenti professionisti di assicurazioni nel Disegno di Legge.

Innanzitutto è apprezzabile che la politica inizi a considerare il valore degli Agenti di Assicurazione per il loro ruolo a servizio dei consumatori, anche se la storia parlamentare c’insegna che i DdL in generale, e in particolare quelli presentati da un partito dell’opposizione, difficilmente riescono a “vedere la luce” e giungere a termine con l’approvazione in aula, visto il complesso e lungo iter parlamentare.

Ma oltre alle buone intenzioni vanno verificati, nel merito, gli eventuali successivi scenari che ne scaturirebbero.

Per offrire una visione più ampia e chiara della questione, con l’ausilio di un nostro consulente legale, abbiamo verificato nel merito le proposte che andrebbero a modificare sostanzialmente i 4 articoli del codice civile in materia di agenzia che, come Associazione a tutela dei nostri associati e più in generale di tutti gli agenti anche non iscritti ad alcuna organizzazione di categoria, in particolare a tutti i GRUPPI AGENTI sono opportune per senso di responsabilità.

Di seguito vi indichiamo le criticità evidenti che ci hanno posto qualche dubbio in merito alle possibili conseguenze della loro applicazione e all’opportunità della loro introduzione:

  1. L’introduzione del plurimandato come obbligo che appare diverso dall’estensione del divieto di esclusiva al ramo vita. Mentre il primo, infatti, costituirebbe una violazione della libertà di impresa (il monomandato può essere una scelta) e di realizzazione difficilmente praticabile, il secondo costituirebbe il completamento delle previsioni delle Leggi Bersani.

  2. Il conferimento ex lege della rappresentanza agli intermediari della «Procura» (con quali limiti?) allo stesso modo sarebbe un vincolo troppo stringente per l’intermediario stesso, ampliando le fattispecie degli obblighi di fiducia di quest’ultimo e imponendogli la rappresentanza in giudizio. Un vero onere che ne aumenterebbe le responsabilità.

  3. In tema di preavviso per il recesso dal mandato, l’obbligo di sei mesi per le imprese, ferma restando l’ipotesi di giusta causa, potrebbe indurre le imprese proprio ad invocare sempre, in prima istanza, la giusta causa, poiché non esiste una «tipizzazione» delle fattispecie che costituiscono tale tipologia di revoca. Con grave rischio per gli Agenti anche in tema di indennità.

  4. Prevedere l’ultra attività degli accordi collettivi dopo la loro naturale scadenza e fino al successivo rinnovo, crea anche un indubbio vincolo anche in sede di trattative, perché potrebbe diventare un'arma volta a non rinnovare l’accordo scaduto, quindi decretandone probabilmente la fine di una sua rivisitazione.

  5. Da ultimo la modifica proposta all’ art. 1899 del codice civilereinserirebbe, di fatto, l’obbligo di polizze annuali. Peraltro in via paradossale le agenzie vedrebbero definitivamente sparire la possibilità di gestire le reti secondarie attraverso il meccanismo delle provvigioni pre-contate con grave danno economico unito alla spietata concorrenza e all'elevata volatilità di portafogli. Nel ramo malattia, la norma agirebbe esattamente contro il consumatore, poiché mai nessuna Compagnia accetterebbe di stipulare un contratto con tacito rinnovo per la durata anche di un solo anno, figuriamoci per più anni come oggi possibile con vantaggio per il consumatore visto che questo tipo di polizze, in osservanza ad una normativa, europea non prevedono la rescindibilità da parte della Compagnia in corso di contratto.


Alla luce di quanto sopra esposto è evidente che tali iniziative, estemporanee, dimostrano la necessità e confermano l’urgenza e l’importanza di tornare al tavolo del confronto, insistendo con ANIA per una seria ripresa dei lavori più volte interrotti.

Speriamo tutti sia la volta buona per iniziare un serio e responsabile lavoro di confronto nell’interesse della categoria, discutendo senza pregiudizi e senza pregiudiziali. Noi ci siamo, ci auguriamo che anche SNA comprenda l’importanza di tutelare la categoria attraverso il confronto e non con la demonizzazione, le offese e le falsità su una parte consistente di colleghi che legittimamente si ritrovano in un’altra associazione di categoria e svolgono con passione e dedizione il loro impegno a tutela e miglioramento di tutti gli Agenti di assicurazioni, anche quelli che scelgono, nonostante tutto, di rimanere in attività rappresentando in via principale una sola Compagnia e solo in via funzionale servirsi di altre opportunità del mercato.

Siamo certi che apprezzerai quest’ennesima dimostrazione che ANAPA Rete ImpresAgenzia sta facendo tutto il possibile per difendere l’immagine degli agenti e tutelare gli interessi dell’intera categoria, monomandatari e plurimandatari, a prescindere della sigla sindacale di appartenenza.

Con i migliori saluti.
ANAPA Rete ImpresAgenzia

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