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Opinione della settimanaL'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Renzo Di Lizio: IDD, POG, GDPR, MIFID2, SOLVENCY2... IN CHE MONDO SIAMO FINITI?

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L'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Renzo Di Lizio


IDD, POG, GDPR, MIFID2, SOLVENCY2...
IN CHE MONDO SIAMO FINITI?





Cari colleghi,

il periodo estivo ci riserva qualche momento di meritato riposo, ma anche di riflessione su temi un po' più alti rispetto alla “quotidianità”, così, tra una nuotata e l’altra, tra una passeggiata e l’altra può accadere di ritrovarsi a ragionare con se stessi sulla vita, non solo professionale, sul presente, ma soprattutto sulle incertezze del futuro.

Senza dubbio la nostra professione ha vissuto in questi ultimi dieci anni una rivoluzione che a pensarci bene verrebbe da dire… “ma in che mondo siamo finiti?” Come siamo arrivati ad un tale livello di complicazione, con tutte queste regole, norme, prescrizioni, e responsabilità di cui sentiamo quotidianamente il peso crescente?

Oggi si sente parlare tanto di etica, di bene comune, di economia dal volto umano, ma non ci accorgiamo che allo stesso tempo si sta affermando una società intrisa di una falsa moralità, che agisce nel tentativo di voler raggiungere il bene pubblico, l’interesse generale, lo sviluppo economico, la tutela dell’individuo esclusivamente attraverso norme sempre più stringenti e capziose; tralasciando invece ogni relazione e interazione umana e socio-culturale.

Tali norme purtroppo prosperano e abbondano dove prospera il “pubblico” o comunque una visione di un certo tipo, spesso generando e giustificando l’egoismo e l’individualismo delle persone, con i relativi scandali economici che ne conseguono.

L’evoluzione della nostra professione ne è un esempio evidente. Siamo passati in pochi anni da un modello basato sul rapporto fiduciario tra agente, cliente, compagnia (forse una visione eccessivamente ottimistica) ad una situazione del tutto differente che ci vede sottoposti tutti a regole esogene sempre più pressanti e spesso impossibili da rispettare fino in fondo, portando gli operatori a vivere in una sorta di relativismo continuo.

E’ il paradigma che sembra avere come riferimenti la spersonalizzazione e la standardizzazione dei processi, nella convinzione che questa sia l’unica via per uno sviluppo “sostenibile ed etico”. Da agenti che eravamo siamo oramai diventati dei distributori… chissà perché mi vengono in mente i distributori di merendine… o di altro?!

Fortunatamente però, sta sempre più diffondendosi la convinzione tra molti economisti ed operatori che le regole da sole non bastano per far sviluppare la società e per creare un mondo migliore, lo sviluppo richiede necessariamente a tutti i livelli un libero e solidale coinvolgimento degli uomini in una visione comune, aldilà delle regole di riferimento che pure devono esserci.

Ed allora, in questo quadro apparentemente desolante, voglio incitare la nostra categoria ad essere unita ed ottimista, perché il ruolo dell’agente del futuro, anche se profondamente diverso, molto più tecnologico, sarà ancora il principale viatico per lo sviluppo del mercato assicurativo, capace di rispondere al meglio alle esigenze di nuove coperture, grazie a quel grande patrimonio di relazioni personali fatto di empatia, di interessi comuni, di vicinanza e di partecipazione, che un semplice distributore di prodotti non conosce, e probabilmente non potrà mai avere.

Buona lettura!

Renzo Di Lizio
Componente di Giunta Nazionale

ANAPA Rete ImpresAgenzia



























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