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Opinione della settimanaL'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Michele Poccianti: Pigrizia, fiducia, disaffezione o… semplice protesta?

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L'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Michele Poccianti


Pigrizia, fiducia, disaffezione o… semplice protesta?


Cari colleghi,da qualche giorno si sono svolte le elezioni politiche e, lasciando ad altri contesti i commenti sui risultati delle stesse, rimane un dato di fatto: un italiano su quattro non si è presentato alle urne!Faccio da sempre fatica a capire le reali motivazioni, d’altra parte così facendo si lascia spazio a qualcun altro di decidere da chi e come sarà programmato e gestito il nostro futuro. Direi non proprio una roba da poco!

Quindi… pigrizia, fiducia, disaffezione o… semplice protesta?
Mah difficile da capire!
Salvo poi lamentarsi che le cose non vanno bene, a prescindere! Qualcuno attribuisce la colpa alla natura dell’essere umano. Credo sia più il diffuso benessere ad esserne la causa, ma diventa un discorso molto complicato.

Purtroppo anche nel nostro settore, quello degli agenti, circa 2/3 dei colleghi non è mai stato associato a nessuna rappresentanza di categoria, lasciando ad altri l’onere di portare avanti le nostre istanze, oltre alla determinazione di come sarà il nostro lavoro del domani!

Giustamente poi le rappresentanze sviluppano e conducono le linee politiche in base alla propria “vision”, con modalità diverse nell’approcciarsi alle problematiche ed alle situazioni che si presentano, dando per scontato sempre e comunque il perseguimento di un interesse superiore, il bene degli agenti!

Secondo voi, è più importante sapere quello che sarebbe giusto fare o quello che è utile per raggiungere tale scopo?

Non volendo aprire una disquisizione sul concetto di politica “machiavellica”, dobbiamo prendere atto che negli ultimi anni un incremento di regole, regolamenti, balzelli, inutili attività burocratiche, hanno sostanzialmente e sistematicamente messo in difficoltà la nostra quotidiana attività, aumentando a dismisura le responsabilità senza un reale e conseguente vantaggio per la collettività. Magari alcune regolamentazioni erano dovute, ma siamo andati ben oltre la reale necessità!

La giustificazione è sempre stata che il tutto viene fatto per il bene supremo del “cliente consumatore “… o forse, diremo noi, per agevolare altri attori del mercato a discapito degli agenti.
Noi di ANAPA crediamo che lo sforzo dovrebbe essere più profuso nel cercare di arrivare prima che le norme vengano licenziate piuttosto che a cose fatte, con adeguata attività di interlocuzione con le Istituzioni. Per questo, però, è importante avere una “vision”.

Le “levate di scudi” o “proclami” e “stati di agitazione” di varia natura alla quale stiamo assistendo mi hanno da sempre dato l’idea di essere una sostanziale presa in giro, della serie “dai facciamo un po' di casino che vedrai che la cosa rientra…”. Una modalità di fare rappresentanza che nella sostanza è utile solo a far credere che ci sia qualcuno che sta facendo qualcosa per la difesa della categoria; poi i risultati se ci sono bene, diversamente non potranno dire che la rappresentanza non si è attivata.

Purtroppo non siamo una categoria di taxisti né di camionisti; se loro si agitano creano difficoltà che il cittadino percepisce ed i politici si adoperano per superarle, se ci agitiamo noi facciamo scappar da ridere! Alla fine la percezione che la “persona della strada” ha del nostro mondo è che ancora siamo dei privilegiati.

Quando “la frittata è fatta” l’unica cosa che è logico cercare di fare è condirla al meglio, per far sì che possa diventare una pietanza digeribile.

Ecco questa è una delle differenze sostanziali per le quali oggi un collega dovrebbe aderire, o confermare se lo ha già fatto, l’adesione alla nostra associazione. Senza tanti proclami continuiamo a svolgere un’attività di continua pressione, azione, interlocuzione, dialogo, confronto, utilizzando all’occorrenza le relazioni di lobbying a nostra disposizione, sia in Italia che in Europa, da dove poi arrivano tutte le direttive.

Cercare di anticipare e, quando non possibile, attenuare le conseguenze che i decreti avranno, è la nostra strategia.
Spesso coloro che decidono ed attuano le direttive europee non sanno niente del nostro mondo, decisioni che potrebbero stravolgere il futuro di un settore che dà lavoro a migliaia di persone, con risultati talmente poco oggettivamente utili da essere comprensibili, anche e spesso a discapito del famoso “cliente consumatore”.

Quindi, caro collega, iscriviti ad ANAPA Rete ImpresAgenzia, non per noi ma per te, per dare forza ad una rappresentanza in continua crescita, come i numeri - e non le chiacchiere - stanno dimostrando!

Buona lettura!

Michele Paccianti
Componente di Giunta

ANAPA Rete ImpresAgenzia




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