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Opinione della settimanaL'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Federico Serrao: LA FINE DELLE PERICOLOSE SCORCIATOIE

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L'OPINIONE DELLA SETTIMANA di Federico Serrao


LA FINE DELLE PERICOLOSE SCORCIATOIE




Care colleghe e cari colleghi,

La notizia della convenzione siglata tra Inps, Ispettorato Nazionale del Lavoro e Confindustria, CGIL-CISL e UIL lo scorso 19 settembre, riguardante il servizio di raccolta elaborazione e comunicazione del dato associativo a cura dell’Inps, in attuazione del Testo Unico sulla rappresentanza sindacale, è sicuramente una news di elevato interesse, e riporta alla ribalta la lotta per superare i contratti Pirata, che minano la leale concorrenza tra le Imprese, e i diritti dei lavoratori.

Non è possibile continuare ad assistere al fenomeno per il quale i 2/3 dei contratti di lavoro esistenti nel nostro Paese sono stipulati da sindacati non rappresentativi della categoria e lontani realmente degli interessi dei lavoratori che dovrebbero tutelare.

Tale modus operandi comporta che soltanto il rimanente 1/3 delle Imprese corrisponde salari rispondenti alle dinamiche della contrattazione collettiva legittima, con evidente e non giustificato nocumento per queste Imprese stesse e per le associazioni di categoria cui aderiscono.

Che servano delle regole, e che occorra “contarsi” è quindi indubitabile.

L’importanza del tema è provata anche dal discorso programmatico tenuto dal premier in carica Giuseppe Conte nel corso del suo insediamento, nel quale ha anticipato la discussione di una legge sulla rappresentanza e sull’efficacia erga omnes dei contratti.

Ad aderire al nuovo Testo Unico, e quindi riconoscere le nuove regole, saranno circa 22.000 aziende rappresentanti quasi 2 milioni e mezzo di lavoratori, con 78 settori economici coperti dalla nuova impostazione sulla rappresentanza: per ora la platea di contratti nazionali di categoria che rientrano nell’area di Confindustria, ma l’obiettivo è di estendere nel breve periodo, tale best practice anche alle altre associazioni datoriali.

Come sappiamo, venendo al settore dei nostri dipendenti di agenzia, da tempo - precisamente dal novembre del 2014 - in ANAPA abbiamo portato avanti la contrattazione con le controparti realmente rappresentative degli interessi dei lavoratori, preferendo quando è stato necessario lo scontro con le medesime, ad altre “PERICOLOSE” scorciatoie.

Il risultato è che nessun nostro associato è stato mai coinvolto in alcun contenzioso, ne’ mai ha dovuto varcare la soglia di un Tribunale.

Leggendo una recente sentenza avversa per la parte datoriale promossa da un’impiegata di agenzia, emessa dal Tribunale di Forlì, emerge in modo netto ed inequivocabile come il tentativo di peggiorare lo status quo a forze lavorative già presenti nei quadri dell’agenzia, sia stato fallace e pericoloso. Aggiungendo sanzioni, interessi e spese legali a quanto non corrisposto all’epoca.

Noi di ANAPA abbiamo sempre pensato che la concorrenza si fa sul mercato, innovando i prodotti e i processi, e non sulle spalle dei lavoratori, vero asset strategico delle nostre piccole medio imprese, e per questo riteniamo giusto mettere al “centro” il lavoro, basato sul contratto, sulla qualità dei dipendenti e sulla meritocrazia; non sul prezzo al ribasso e fine a se stesso del costo orario.

Sarebbe auspicabile in futuro avere un unico Contratto di Categoria? Noi pensiamo di sì, e per questo siamo e saremo sempre disponibili al dialogo con “tutte” le parti Sociali.

Buona Lettura!

Federico Serrao
Componente di Giunta

ANAPA Rete ImpresAgenzia



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