ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Dicono di noiL'agente resta centrale - Insurance Review

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Serve un rapporto equilibrato e chiaro per le compagnie, che tenga conto del ruolo cruciale degli intermediari. A ribadirlo, il presidente di Anapa Rete ImpresAgenzia, Vincenzo Cirasola






24/10/2016



👤Autore: Laura ServidioReview numero: 38Pagina: 32





Per gli agenti sono molti i temi sul tavolo, che impongono una scelta di fondo sul ruolo giocato dagli intermediari nell’ambito della distribuzione, e nel rapporto con compagnie e clienti. Sullo sfondo, l’ascesa del digitale e il pericolo disintermediazione “a cui – secondo Vincenzo Cirasola, presidenteAnapa Rete ImpresAgenzia – si potrà contrapporre la professionalizzazione di un ruolo, passando da mero venditore Rc auto dipendente, a vero e proprio imprenditore”.

L’associazione ribadisce la necessità di stabilire con le imprese “rapporti chiari ed equilibrati di partnership, che superino contrapposizioni di stampo vetero-sindacale e tengano conto del fatto – sottolinea Cirasola – che circa l’80% dei rapporti con il mercato passa attraverso l’intermediazione professionista degli agenti”.

L’impegno dell’associazione è concentrato su due questioni cruciali: il Ccnl e il Fondo pensione agenti. Sul primo punto, il presidente di Anapa, ribadisce la validità di un contratto siglato “nel segno della continuità, con le storiche e riconosciute organizzazioni dei dipendenti” e avverte che “coloro che non applicano i nostri minimi previdenziali e contributivi, si espongono a conseguenze penali e civili”. In merito al rinnovo del Ccnl, Anapa ha ricevuto, nei giorni scorsi, la piattaforma da parte delle Oo.Ss dipendenti, “che – sottolinea Cirasola – contrariamente a quanto sostiene lo Sna, non prevede alcuna richiesta economica. In ogni modo ci confronteremo presto, nel rispetto delle consuete relazioni industriali che intercorrono con i nostri collaboratori”.



FPA: MANCATO ACCORDO


Su Fonage, la soluzione definitiva proposta da Anapa prevedeva due contributi Ania (il primo una tantum e l’altro annuale per singolo iscritto), la trasformazione in fondo a contribuzione definita e una verifica sulla gestione di bilancio, per mettere in sicurezza la previdenza degli agenti. “In questi giorni – sottolinea Cirasola – gli iscritti stanno ricevendo le lettere dal fondo con l’indicazione della percentuale di abbattimento della propria prestazione che, come sappiamo, non può essere ritenuta definitiva, ma sostanzialmente riducibile in ragione degli ulteriori potenziali disavanzi. In ogni modo, abbiamo apprezzato il fatto che il commissario, Ermano Martinetto, avendo ricalcolato la posizione individuale di ogni aderente, in base agli effettivi contributi individualmente versati, a prescindere dal numero degli anni di versamento (come prevedeva il vecchio regolamento), ha trasformato di fatto il regime di prestazione definitiva in contribuzione definita. Peccato che, a causa della rigidità dello Sna, abbiamo perso il contributo una tantum di 20 milioni di euro e quello annuale ricorrente di 100 euro da parte dell’Ania”.

Ma sono altre le questioni su cui il dialogo dovrà proseguire. “Continueremo la nostra azione di proposta di emendamenti all’introduzione dell’abolizione del tacito rinnovo – preannuncia Cirasola – e, in riferimento all’introduzione della direttiva Idd e alla questione del rinnovo dell’Ana 2003: siamo in attesa di confrontarci con l’Ivass e con la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, cui abbiamo sollecitato un appuntamento”.

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