«La semplificazione dell’informativa precontrattuale? Non è più una questione solamente tecnica, ma etica, perché meno il cliente capisce e più l’intermediario rischia. Al momento del suo insediamento come presidente dell’Ivass (marzo 2021, ndr), Luigi Federico Signorini aveva manifestato da subito la volontà e l’impegno nell’arrivare finalmente a una semplificazione delle norme. Non so se ci sia riuscito….io non vedo nulla di semplificato…anzi…vedo molta complicazione…». Vincenzo Cirasola (nella foto), presidente di Anapa Rete ImpresAgenzia, ex presidente del Gruppo agenti Generali Italia e agente da 50 anni, non manca di sottolineare uno stato d’animo che, per gli intermediari, non è per niente sereno.
Cirasola, intervenuto lo scorso 27 maggio a Roma a una tavola rotonda sul tema “semplificazione dell’informativa precontrattuale e chiarezza dei contratti assicurativi”, nell’ambito della presentazione dell’Annual Report 2024 del Cesia (Centro studi intermediazione assicurativa), ha evidenziato come la complessità sia diventata «un ostacolo all’attività dell’agente assicurativo professionista».
L’obiettivo originale fissato dai legislatori europei, ha rimarcato, era pure legittimo. «Abbiamo accolto favorevolmente una regolamentazione che ha di fatto riconosciuto e sottolineato il nostro ruolo di professionisti dell’assicurazione, iscritti a un registro e al contrario chi esercita l’attività di intermediazione in modo abusivo commette un reato». Poi cosa è successo?
«L’Italia, nel recepire le normative europee invece di attenuarle le ha alcune volte accentuate e inasprite. Penso per esempio all’inutilità del Dip (Documento informativo precontrattuale)», ha affermato Cirasola. «Abbiamo un’Europa che ha come obiettivo la tutela del consumatore e del cliente, e noi che siamo il ponte fra questi e la compagnia molto spesso più che prestare consulenza facciamo gli interpreti delle polizze. E’ ormai diventato un enigma andare a scoprire se un rischio è coperto oppure no, prima di fare firmare una polizza. Non si può continuare così…».
Fabio Sgroi
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