ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Dicono di noiIdd: il pericolo è nella parola

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 Anapa saluta con favore la nuova direttiva, ma invita l’Ivass a vigilare affinchè sia garantita la professionalità degli intermediari, che, con il termine “distributor” insito nella norma, rischia di perdere valore

Giudizio duplice quello espresso da Anapa Rete ImpresAgenzia sulla Idd. Da un lato, positivo, laddove stabilisce le stesse regole per tutti, a garanzia di una intermediazione più professionale; dall’altro, però, preoccupa la scelta lessicale perchè corrisponde a una modifica sostanziale. Infatti, se l’acronimo della Imd era Insurance mediator director, quello della Idd sostituisce il termine mediatore con distributore: “una modifica non da poco – sottolinea Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa Rete ImpresAgenzia – che rischia di accomunare una serie di soggetti che con la intermediazione professionale non hanno molto a che spartire”. In occasione dell’audizione al Mise, inerente il recepimento della nuova direttiva, la delegazione di Anapa (composta dal past president, Massimo Congiu e dal responsabile dei rapporti con il Mise e Ivass, Giovanni Trotta) ha sottolineato che non avrebbe consegnato alcun documento scritto, ma che le osservazioni sarebbero state inviate dopo un confronto con le altre rappresentanze degli intermediari, agenti e broker coinvolte. Intanto, però, è stato ribadito quanto già inviato lo scorso 13 ottobre a Ivass, a cui si contestava sia l’eccessiva fretta nell’accogliere la direttiva, sia il merito di alcune proposte di recepimento, in particolare, in tema di adeguatezza del prodotto, requisiti in materia di governo e controllo del prodotto e nuove disposizioni formali a cui gli intermediari dovrebbero uniformarsi prima di distribuire i prodotti assicurativi. “Durante l’incontro – sintetizza Massimo Congiu – abbiamo espresso il nostro giudizio positivo sull’impianto della direttiva e, sulla base delle indicazioni del Bipar, abbiamo avanzato alcune proposte correttive affinché tale direttiva sia effettivamente applicata a tutti i distributori e non si appesantiscano ulteriormente gli intermediari di altri oneri, costi e sanzioni, evitando che sia favorita la distribuzione prevalente di prodotti standardizzati a detrimento della professionalità degli intermediari e della tutela del consumatore”.

TUTELARE LA PROFESSIONALITÀ

In attesa del documento finale, Cirasola, ha anticipato i punti principali. In linea generale, viene posta particolare attenzione alla messa a punto di un level playing field, affinchè si evitino ulteriori oneri e responsabilità agli intermediari. Ma soprattutto, gli agenti chiedono che Ivass sia attenta a garantire i punti cardine della loro attività: professionalità, correttezza e trasparenza. Obblighi di comportamento che, nel testo della direttiva, verrebbero superati con l’obbligo di agire in modo onesto, imparziale e professionale. In particolare, il principio di imparzialità, se non diversamente definito, crea oggettive difficoltà di applicazione pratica da parte degli agenti, sia mono che plurimandatari. “Purtroppo – evidenzia Cirasola – in Europa, la distribuzione è cosa diversa dall’intermediazione che, invece, caratterizza il mercato italiano: negli altri Paesi non esiste il Rui, così come non ci sono barriere all’entrata e filtri di professionalità che, invece, l’Italia ha recepito con la Imd”. In questo senso, dunque, la direttiva sembrerebbe avvantaggiare i grandi gruppi bancari e assicurativi, interessati a un livellamento del prodotto e a una disintermediazione, penalizzando agenti e broker, il cui fiore all’occhiello è dato proprio dalla consulenza”.

UNA SEZIONE SEPARATA PER GLI ACCESSORI

Nello specifico, dunque, il documento che Anapa sta mettendo a punto, contesta principalmente il concetto di distribuzione, laddove ricomprende anche le imprese e gli altri attori del mercato, i quali vengono definiti successivamente come accessori, meritando, secondo l’associazione guidata da Cirasola, di “essere registrati in apposita separata sezione, visto che, nella versione attuale del Registro, non trovano collocazione”. In particolare, con riguardo ai comparatori, si fa riferimento “al confronto tra il prezzo e il prodotto”, mentre invece, osserva Cirasola, “è sempre più frequente constatare la complessità del prodotto, i suoi livelli di personalizzazione, le esclusioni e le rivalse”. Per superare ciò, Anapa propone la sostituzione con la dicitura: compresi il confronto tra il prezzo, il prodotto e le relative garanzie.

COS’È LA CONSULENZA

Sempre in merito alla linguistica, risultano poco chiari i limiti entro cui l’intermediario esente è abilitato a distribuire polizze: ad esempio, sarebbe opportuno sottolineare “cosa si intende per prodotti assicurativi connessi a un viaggio prenotato, precisando che non si dovrebbe trattare di prodotti vita o di Rc”. Una precisazione più puntuale viene richiesta anche sui requisiti di cosa sia una effettiva consulenza, prevista proprio dalla Idd, al fine di prevenire pratiche ingannatorie laddove l’intermediario o il distributore affermi di prestare tale servizio, ma in realtà non la fornisca. “Va chiarito, una volta per tutte – precisa Cirasola – che il compenso o il beneficio economico (ossia le provviggioni) non possono rappresentare, in via presuntiva, elemento di conflitto di interesse dell’intermediario”.

SANZIONI: EQUITÀ E PROPORZIONALITÀ

Sul sistema sanzionatorio, poi, Anapa chiede che venga rivisto in un’ottica di equità tra operatori e di proporzionalità rispetto alle violazioni commesse, in particolare estendendolo anche alle banche, ed eliminando l’applicazione ripetuta e moltiplicata per la stessa sanzione e la sostituzione della interdizione temporanea con quella di censura aggravata, e la sanzione accessoria con obbligo di pubblicità dell’intervenuta ammenda. Infine, sull’Oria, vista l’incompatibilità tra la delega a questo Organismo dei poteri sanzionatori e disciplinari, con le norme della Idd, si propone di delegare solo le funzioni di tenuta e gestione del Registro degli intermediari e di valutazione dei requisiti per l’accesso alla professione.

Laura Servidio


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