ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Rassegna stampaEditoriale e rassegna stampa settimanale n. 3 del 02/02/2018 di ANAPA Rete ImpresAgenzia

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"L’INVIDIA: LA FORMA PIÙ SUBDOLA DI AMMIRAZIONE"  
Cari colleghi,non comprendo proprio chi ipotizza sempre complotti di varia natura, disegnando scenari che non hanno alcuna corrispondenza con la realtà. Vizio, quest’ultimo, tipicamente italiano.Dico questo perché, recentemente, i titoli dei giornali, ma soprattutto quelli (strillati) di certi house organ distoriche rappresentanze degli agenti, hanno pensato bene di fare le pulci a casa altrui - riportando la notizia di alcune scelte del tutto personali - e caratterizzate dall’assenza di alcuna motivazione politica - di taluni dirigenti di ANAPA Rete ImpresAgenzia. Mi chiedo come mai costoro invece di occuparsi di ciò che dovrebbe interessare la tutela della categoria (“Cosa ho fatto? Cosa voglio fare? Cosa farò per la categoria degli agenti,) si dedicano con così tanto ardore - chi più chi meno -  a screditare ANAPA, invano. Benché l’effetto “sasso nello stagno” sia lo stesso, il fenomeno è oggi molto più pervasivo viste le evoluzioni della tecnologia informatica. Sembra che una delle ragioni che muove gli “internet addicted” sia proprio il gossip, l’ambizione di sapere qualcosa in più degli altri. E’ chiaro che in quest’atmosfera di bulimia delle informazioni, diventa più difficile distinguere con chiarezza la chiacchiera, la notiziola, dalle vere e proprie notizie; e su questa oggettiva difficoltà i quotidiani italiani impostano le loro prime pagine, e nel nostro settore, in particolare, la testata che fa capo al sedicente sindacato “storico”.Se utilizzassimo il loro stesso metodo dovremmo dedicare editoriali e news alle defezioni, secessioni, divisioni, scissioni che si sono rincorse in questi anni nei loro ranghi. È il caso di ricordare a qualche “smemorato” le dimissioni del vice presidente vicario Giancarlo Guidolin e della vice presidente Giorgia Pellegrini, e dei componenti dell’Esecutivo Nazionale, Claudio Prandi, Roberto Oddo e le stesse dimissioni dell’attuale presidente Demozzi dall’esecutivo di Metti.  Ci fermiamo qui, e ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualche nome. Noi, in quei momenti, non ci siamo “sbizzarriti”; avevamo altro a cui pensare, piuttosto che “spettegolare”. Invece l’unico impegno di qualcuno pare essere quello di mettere il becco in casa altrui. “Sciacallare” - per utilizzare un’espressione forte, ma che rende bene l’idea sul clima che si respira oggi - sulle dinamiche associative degli altri, sulle scelte dei singoli, trasformandole in “catastrofi politiche” dei tanti. Paventare la “morte sindacale” altrui, invece di guardare alla “morte sindacale” generale perpetratasi da tempo, visto che sempre meno agenti si iscrivono al sindacato, soprattutto tra i giovani.Ho cercato una giusta definizione, un sostantivo corretto che fosse appropriato a questo atteggiamento. Ne ho letti tanti, ma credo che quello più giusto sia l’invidia. Già, proprio l’invidia, che è paradossalmente la forma più subdola di ammirazione: certe persone ti osteggiano e ti criticano non perché hai fatto loro qualcosa di male, ma solo perché hai fatto qualcosa meglio di loro.State sereni, amici. Vi rassicuro: ANAPA sta bene e gode di ottima salute. Mentre vi scrivo mi trovo a Roma per una 2 giorni di lavoro No stop, con la Giunta Esecutiva e il Consiglio Direttivo, per programmare gli impegni sul territorio del 2018, studiare l’evoluzione di ANAPA alla luce dell’esperienza vissuta nel primo lustro di vita, che sarà presentata al 2° congresso ordinario elettivo che si svolgerà a Roma nel mese di novembre. Andiamo avanti con la solita determinazione, grazie alla forza e alla passione dei tanti colleghi che credono che la “diversità” sia un valore. E quando parliamo è perché dobbiamo mostrare dei risultati. Proprio come dimostrano gli ultimi fatti, il rinnovo del Contratto Collettivo nazionale di lavoro, che è stato firmato - insieme a importanti sigle sindacali - proprio da ANAPA e non da chi crede - erroneamente - di essere il principale rappresentante e interlocutore della nostra categoria. Vi lascio con una citazione di Oscar Wilde: “L’invidia è quel sentimento che nasce nell’istante in cui ci si assume la consapevolezza di essere dei falliti”.Buona lettura!Giovanni Trotta Componente Giunta Esecutiva Nazionale
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