ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Rassegna stampaEditoriale e rassegna stampa settimanale n. 14 del 5/5/2017 di ANAPA Rete ImpresAgenzia

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#AGGREGAZIONE VS INDIVIDUALISMOCari colleghi,da tempo si parla di associazionismo in crisi, di mancanza di nuovi leader da individuare per trascinare le folle. Questo in tutti gli ambiti, in particolare nella politica, non solo italiana, ma anche europea.In alcune circostanze si nota come cresca poi il qualunquismo ed il populismo. La società è stanca e cerca un salvatore che possa risolvere i problemi. Assistiamo sgomenti a continue ed infinite notizie di nuovi scandali tutti con fattore comune, il potere ed il denaro.Anche il nostro settore, assicurativo, purtroppo ne è pervaso. Anche da noi si hanno notizie di scandali e di manifesta voglia di intransigenza e potere. Nelle compagnie, da qualche anno, si scopre che i vertici, coloro che in termini di reddito, potere e visibilità sono già dei privilegiati, a volte per capacità dimostrate sul campo, altre per circostanza e fortuna, sono comunque insoddisfatti. Vogliono di più. Nel mondo bancario ancora peggio, basti pensare alla cronaca recente.Eppure in tutto questo gli agenti possono fare la differenza. Gli agenti hanno la caratteristica di essere in contatto con tanti concittadini, conoscono le loro necessità, le loro esigenze e le loro storie. Spesso, in realtà particolari, raccolgono anche confidenze e dispensano consigli. Gli agenti stanno affrontando da anni una difficile sfida alla trasformazione e all’innovazione. Vengono chiamati ad acculturarsi sulle nuove tecnologie e sempre più spinti ad offrire prodotti assicurativi di massa, standardizzati, semplici, ma di più ampia diffusione numerica. Le enormi incombenze sia burocratiche sia normative li hanno trasformati in gestionali più che commerciali. Tutto ciò ha creato una maggiore cultura all’individualismo e al rapporto diretto con la rispettiva mandante, marginalizzando il ruolo fondamentale delle associazioni di aggregazione, sia di primo livello come quelle nazionali, sia di secondo livello come i Gruppi Aziendali. Gli ultimi anni abbiamo assistito anche a una certa transumanza di colleghi alla ricerca di un nuovo “eldorado”, con la speranza che l’erba del vicino sia più verde della propria. Ciò, vero in molte circostanze, ha anche modificato però culture e storie di ogni singolo mondo che spesso erano tramandate di generazione in generazione. I colleghi che hanno abbracciato altri mondi spesso ne sono rimasti in disparte, troppo impegnati nel gestire i loro trasferimenti e i rapporti con la nuova mandante. Questo contesto generale fa venir meno la voglia e la volontà di adoperarsi per il prossimo. Gli impegnativi ed innumerevoli impegni creano quindi un distacco da parte di molti alla condivisione e al confronto per il miglioramento continuo e necessario della nostra categoria. Credo sia un gran peccato: in questo modo rischiano di prevalere fondamentalismi, pericolosi per tutti. Cresce quindi in qualcuno la convinzione che serva solo ed unicamente una sola rappresentanza di categoria, necessariamente quella più datata che proclama come unica possibilità il rientro dei profughi che “pentiti” possono fare ritorno a casa. Credo sia un grande errore. Solo la pluralità di opinioni ed un confronto serio e costruttivo, non polemico e strumentale, può contribuire a far crescere la categoria ed innalzarla ad un livello di maggior rispetto per il ruolo che svolge. Concentriamoci di più su questi temi, affrontiamo meglio con le Istituzioni la necessità di far crescere la cultura della prevenzione e della tutela, e facciamolo assieme. Se dimostreremo maggiore unità e consapevolezza potremo essere più credibili ed accelerare alcuni processi sul tappeto da anni. Serve uno sforzo che ancora una volta non può che partire dai volontari e spesso visionari del proprio lavoro. Sforziamoci tutti di convincere un nostro collega ad aderire ad un convegno, ad ascoltare e confrontarsi con altri colleghi e quindi a partecipare alla vita di categoria. L’evoluzione ci sarà quando verrà marginalizzato il più numeroso gruppo di colleghi non iscritti ad alcuna associazione di categoria. Mettiamo più entusiasmo in ciò che sappiamo fare bene, occuparci degli altri! Vedrete che la nostra categoria crescerà ed otterrà maggiori soddisfazioni. Buon lavoro e buona lettura.Roberto Arenasocio fondatore e membro di GiuntaANAPA Rete ImpresAgenzia
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