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Rassegna stampaEditoriale e Rassegna Stampa n 30 del 11.09.2015

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LA KAFKIANA SITUAZIONE DI FONAGE

“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche certo se sarà finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio, ed è che tu uscito da quel vento, non sarai più lo stesso che vi è entrato”..

Accogliendo con sempre immutato piacere l’invito di redigere l’Editoriale, mi è piaciuto proporre questo passaggio del romanzo “ Kafka sulla spiaggia” di Murakami, per tornare, in modo un po’ insolito ma credo pertinente, sulla questione del Fondo Pensione Agenti.

Mentre scrivo è in corso l’incontro tra il Commissario straordinario del Fondo e le parti sociali, che potrebbe far registrare importanti passi avanti per quella auspicata condivisione del Piano di riequilibrio.

Dobbiamo, ancora una volta, e una volta per tutte, prendere atto che, su questo tema, non ci saranno né vincitori né vinti, e tutti avremo fatto un passo indietro per salvare le nostre posizioni secondo un principio di equità tra attuali aderenti attivi, future generazioni e attuali pensionati.

Invece, leggendo in questi giorni le ennesime prese di posizione marcate di demagogia e populismo, provenienti sempre dalla medesima direzione, sembrerebbe emergere chiara la volontà di non addivenire a nessuna condivisione, quasi a difesa dell'insostenibile status quo. Il tutto a danno degli agenti attivi, addirittura presentando delle proposte di salvataggio, definite dal commissario: non conformi alle norme vigenti. In pratica illegittime.

E’ di certo spiacevole dover autorizzare tagli a danno degli attuali pensionati del nostro fondo ma, come più volte detto dal commissario straordinario, l’operazione è del tutto inevitabile, anche perché da quanto risulta agli atti, fin dal 2003 a fronte dello squilibrio finanziario che cominciava a manifestarsi, mantenendo la forma retributiva in luogo di quella a contribuzione definita, ed al contempo aumentando i contributi da versare senza toccare le prestazioni delle pensioni in corso, furono penalizzate enormemente le nuove generazioni di aderenti, scaricando su di loro il costo della generosa promessa pensionistica riconosciuta ai Colleghi già iscritti.

Chi prese quelle decisioni..??    

Ricordiamoci che il Presidente del Fonage è un Agente, e che le politiche perlomeno degli ultimi 20 anni e non degli ultimi 2.., hanno portato al commissariamento del Fondo!

Se contestualmente all’assestamento della situazione pregressa, potrà partire la nuova gestione a contribuzione definita, avremmo salvato il Fondo pensione, i futuri contributi degli Agenti e quelli delle Compagnie.

Non mi sembra poco.

Senza vincitori, ne’ vinti.

Buona Lettura!

Federico Serrao
componente dell'Esecutivo Nazionale

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