ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Dicono di noiAnapa: "Modificare l'emendamento sul tacito rinnovo"

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L'Associazione chiede l'abolizione dell'emendamento inserito nel Ddl concorrenza. Il presidente Cirasola: "Non esiste alcun caso in Europa nel quale il tacito rinnovo sia considerato un ostacolo alla concorrenza".

Modificare l'emendamento sul tacito rinnovo inserito nel DDL concorrenza perché anche in Europa tale disciplina trova attuazione. E' questa la nuova proposta con la quale Anapa Rete ImpresAgenzia sta discutendo con le istituzioni italiane e in particolare con i propri referenti parlamentari. L'abolizione dell'emendamento sul tacito rinnovo renderebbe l'Italia in linea con quanto accade negli altri paesi europei, le cui discipline Anapa ha potuto interrogare grazie alla propria partecipazione al BIPAR. Infatti, l'associazione europea, della quale Anapa è partner e socia, ha invitato ai rappresentanti dei 3 paesi più importanti del mercato europeo, Regno Unito, Germania e Francia, a rispondere a un questionario relativo al "tacito rinnovo". Sulla base delle risposte analizzate è emerso che l'unico paese in cui esiste una differenza tra le polizze obbligatorie e volontarie è la Francia. Il mancato tacito rinnovo esiste solo per le polizze obbligatorie RCA (come in Italia) e per quelle relative all'abitazione, che in Francia sono obbligatarie a seguito della norma sul rischio catastrofale. Diversamente, in paesi come la Germania e il Regno Unito, non esiste nessuna eterogeneità basata sull'obbligatorietà o meno della polizza ed è previsto il tacito rinnovo. Addirittura, in Gran Bretagna, quando il legislatore inglese si è trovato ad affrontare la questione (tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014), ha deciso di mantenere l'istituto e di non vietarlo nell'interesse del consumatore. "Non esiste alcun caso in Europa nel quale il tacito rinnovo sia considerato un ostacolo alla concorrenza" afferma Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa Rete ImpresAgenzia. "Per questo richiediamo al Parlamento di modificare l'emendamento al fine di evitare che tale disciplina sia applicata solo sul mercato italiano e rappresenti un unicum negativo in Europa"conclude Cirasola.

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