ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione
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Dicono di noiANAPA: Includere anche il fisco nella riforma del Bonus-Malus

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Vincenzo Cirasola: “Unitamente ai meccanismi di sconto in caso di assenza di sinistro, si potrebbe proporre una graduale riduzione delle imposte sull’Rc Auto, per fasce di classi di merito, quando l’assicurato non provochi sinistri”





Anche il fisco potrebbe contribuire a incentivare comportamenti virtuosi da parte degli automobilisti.

In mancanza di incidenti un assicurato vedrebbe ridursi, al momento del rinnovo della polizza Rc Auto, la quota di premio relativa alle imposte che attualmente è pari a circa il 30%.

Al contrario, qualora fosse responsabile di uno o più incidenti nel corso dell’anno, l’automobilista subirebbe un maggiore onere fiscale connesso al contratto assicurativo, in aggiunta al peggioramento della classe di merito bonus-malus.

La proposta viene da ANAPA Rete ImpresAgenzia ed è compresa tra le proposte di riforma dell’Rc Auto che l’associazione degli agenti assicurativi ha inviato all’Ivass rispondendo alla “call for papers” lanciata sul tema dall’autorità assicurativa.

L’attuale sistema di bonus-malus, parametrato a una frequenza di incidenti stradali superiore a quella effettiva, ha favorito l’addensamento di una maggioranza crescente di consumatori verso le classi migliori e la riforma “Bersani” (2007) ha fatto il resto, con il risultato che nel 2019, ben l’84% degli automobilisti erano inclusi nella prima classe di merito.

Il successivo intervento legislativo sul “bonus-malus familiare” (2020), ha ulteriormente sterilizzato il meccanismo premiante. “Questo contesto – sottolinea il presidente di ANAPA, Vincenzo Cirasola – impone di ripensare ad una formula che ne riaffermi la finalità di “moral suasion”, scoraggiando pericolosi comportamenti alla guida”.

ANAPA ha costituito uno specifico gruppo di lavoro sulla riforma della Rc Auto dal quale sono emerse le seguenti proposte:

  1. adottare un sistema bonus-malus la cui numerosità di livelli (classi di merito) sia adeguata alla frequenza registrata dallo specifico settore, in funzione dei dati rilevati annualmente;

  2. estendere a 10 anni, ai fini del calcolo del malus, il periodo di osservazione attualmente fissato in 5 anni, tenendo in considerazione anche i sinistri paritari, maggioritari o minoritari, con aumento di una sola classe di merito (anziché due classi come con il malus);

  3. collegare l’evoluzione della classe di merito anche alla decurtazione dei punti di patente del conducente di quel mezzo in caso di sinistro stradale. In quell’eventualità con infrazione e decurtazione dei punti, si potrebbe prevedere un malus rafforzato. Ciò potrebbe indurre a comportamenti alla guida più virtuosi, indipendentemente dal proprietario del mezzo;

  4. abrogare la classe di merito familiare, o comunque limitarla come per il sistema tedesco;

  5. abolizione dell’uso delle classi interne “discrezionali” delle singole compagnie, un meccanismo che ha notevolmente distorto il sistema di BM e la trasparenza del mercato.


In aggiunta a tutto questo, l’associazione degli agenti professionisti propone, appunto, di includere anche il fisco tra gli incentivi per una guida prudente. “Unitamente ai meccanismi di sconto – osserva ancora Cirasola – in caso di assenza di sinistro, si potrebbe proporre una graduale riduzione delle imposte sull’Rc Auto, per fasce di classi di merito, quando l’assicurato non provochi sinistri. Al contrario si ipotizzerebbe l’inserimento di un meccanismo penalizzante che porti l’assicurato al pagamento di maggiori imposte, in riferimento alla classe di merito ed al numero dei sinistri causati. Questa misura potrebbe sommarsi ad una fiscalità agevolata per coloro i quali acquistano autovetture a basso impatto ambientale e dotate di sistemi di sicurezza”.

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