ANAPA: “GRAVE ERRORE DEL GOVERNO CHE ESCLUDE LE AGENZIE DI ASSICURAZIONE DAL DECRETO LIQUIDITÀ”
Un errore imperdonabile che va sanato quanto prima. Se col primo DPCM dell’11 marzo (#iorestoacasa) il Governo aveva inserito la categoria degli “agenti di assicurazione” tra le attività essenziali di pubblica utilità, obbligando gli stessi a operare per continuare a offrire ai propri clienti il servizio di carattere sociale, con l’ultimo Decreto Liquidità dell’8 aprile scorso, ci si è dimenticati dell’”essenzialità” delle agenzie di assicurazione, visto che per l’accesso al fondo di garanzia, tra le attività economiche escluse rientrano anche quelle della sezione (classificazione ATECO 2007) “K- Attività finanziarie e assicurative”. Questo vuol dire che tutti gli agenti di assicurazione, come anche tutti gli altri collaboratori di agenzia iscritti alla sezione E, non potrebbero accedere al credito garantito dallo stato.
I primi agenti, associati ad Anapa, che si sono rivolti agli istituti bancari per attingere ai finanziamenti garantiti dallo Stato, sono rimasti sorpresi e delusi per vedersi respingere la domanda di accesso al credito, e sono sempre più confusi dal DL 23/2020 che presenta norme alquanto complesse e poco chiare, tali da rendere ancora più difficile la situazione di emergenza COVID-19 che sta travolgendo la nostra attività e sopravvivenza, nonché l’economia del paese.
Per questo motivo Anapa Rete ImpresAgenzia è prontamente intervenuta, per il tramite di Confcommercio, presso le istituzioni per provare a sanare questo errore sostanziale del Governo, che come è già successo in altre occasioni, ha equiparato erroneamente le imprese-agenzie alle imprese-compagnie.
“Ci auspichiamo che tale omissione venga al più presto sanata – ha dichiarato Vincenzo Cirasola, presidente nazionale di Anapa, – Questo caso, comunque, conferma quanto sia utile e necessario, a prescindere dal decreto legge, che le compagnie diano un aiuto immediato, non solo con anticipi e finanziamenti, alla propria rete agenziale” continua Cirasola. “Qui è in ballo il futuro delle stesse compagnie. Reputo ingiustificabile e grave il silenzio assordante da parte di alcuni importanti gruppi assicurativi, anche internazionali, che ancora oggi non hanno concordato un concreto piano di sostegno con i rispettivi Gruppi Agenti” conclude Cirasola.