ANAPA Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione

Comunicati stampaANAPA convocata al MISE

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ANAPA convocata al MISE al tavolo tecnico sul contratto base rcauto.

COMUNICATO STAMPA


ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico al tavolo tecnico per la definizione del “contratto base” nella RCA

Roma, 13 dicembre 2012 – Si è svolto oggi nel pomeriggio l’incontro, tra i rappresentanti di ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) – nelle persone dei due Vice Presidenti, Alessandro Lazzaro ed Enrico Ulivieri, accompagnati dal consulente Antonello Galdi – e i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Isvap, al tavolo tecnico per la definizione del cosiddetto “contratto base” nella r.c.auto al fine di dare attuazione, in particolare, all’art. 22, commi 4-5-6-7, del DL n.179/2012 convertito in legge proprio ieri sera dal Parlamento.

Si tratta di un primo,importante, considerevole risultato della neonata associazione che, a pochi giorni dalla sua formale costituzione, avvenuta a Bologna lo scorso 30 novembre, è stata formalmente convocata ad un tavolo tecnico-istituzionale, riconosciuta a tutti gli effetti tra le associazioni maggiormente rappresentative degli intermediari di assicurazione.

L’occasione è stata propizia per poter esprimere ufficialmente la posizione di ANAPA sulle nuove norme che interesseranno il settore assicurativo.

In particolare si è ritenuto condivisibile, in linea di principio, l’intento del legislatore di consentire al consumatore l’effettiva comparabilità dei prodotti RCA loro offerti, partendo da condizioni contrattuali standard e comuni fra tutte le compagnie esercenti il ramo 10 e 12 (58 imprese di assicurazioni alla data del 10 gennaio 2012, fonte ISVAP) e potendo orientare di conseguenza le scelte di acquisto concentrandosi sulle dinamiche di prezzo.

Tuttavia tale costrutto ex lege, al fine di non violare l’autonomia negoziale, sia in materia di offerta contrattuale in termini di condizioni e di premio, sia in relazione all’attività consulenziale degli agenti di assicurazione tenuti a consigliare al cliente (ai sensi, in particolare, dell’art. 52 del Regolamento Isvap n.5/2006) un prodotto adeguato alle esigenze espresse di copertura del rischio, dovràlimitarsi al minimo, da un lato prevedendo unicamente quelle clausole necessarie all’adempimento dell’obbligo di legge e dall’altro restringendo all’essenziale gli interventi normativi di attuazione nella definizione dei casi di riduzione del premio e di ampliamento della copertura.

Allo stesso modo sono stati evidenziati tutti i possibili rischi e pericoli volti alla disintermediazione di un sistema che, nonostante tutto, crisi economica compresa, ha retto in termini di quote di mercato e di occupazione.

In particolare il forte rischio di disintermediazione, soprattutto nel ramo RcAuto, a danno di tutte le agenzie e a vantaggio delle compagnie dirette, del canale bancario, delle Poste Italiane e di Internet (Google, ecc), potrebbe avere come conseguenza la chiusura di piccole e medie agenzie che hanno un business focalizzato prevalentemente sul ramo RCA, provocando un aumento di disoccupazione che andrebbe ad aggravare l’attuale crisi già in atto, con ulteriori ripercussioni negative sull’economia del nostro paese.

Infine per quanto riguarda la collaborazione tra gli intermediari, ANAPA ha fatto rilevare, in piena sintonia con la posizione espressa dalle maggiori associazioni consumeristiche, che occorre attendere i reali impatti sul mercato il quale non può definirsi realmente concorrenziale se da un lato ope legissi agisce a valle del sistema assicurativo in senso di apertura e dall’altro si consentono a monte forti operazioni di concentrazione.

Questi argomenti saranno adeguatamente affrontati da ANAPA con l’intento di ridare voce agli agenti professionisti di assicurazione e di mettere al centro la tutela primaria dei loro interessi in un quadro che sembra sempre più caratterizzato da una riduzione dei ricavi e da un inesorabile processo di compressione delle provvigioni, conseguente anche ad un inutile processo di liberalizzazione in un mercato, quale quello della RCA, già di per sé saturo e involutivo.